Dopo aver fatto segnare l’esatto raddoppio dei flussi tra il 2007 e il 2013, le esportazioni di Parmigiano Reggiano continuano a viaggiare a gonfie vele. I dati del Consorzio di tutela parlano, infatti, di un +4% alla fine del settembre scorso, con previsioni di fine anno che lasciano intravvedere lo sfondamento del muro delle 45.000 tonnellate. Si tratta, in altri termini, di oltre 1.100.000 forme, pari al 34% di quelle prodotte nel 2011 e oggetto di commercializzazione proprio quest’anno. “Un andamento – sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Giuseppe Alai, più che soddisfacente, che si accompagna ad una buona tenuta dei consumi interni e alla diminuzione del 7,4% delle scorte alla fine dell’ottobre scorso rispetto allo stesso mese del 2012”. I mercati internazionali restano nel mirino del Consorzio anche per il 2014, con investimenti che sfiorano i 6 milioni di euro. “Sui Paesi europei – spiega Alai – punteremo ad un ulteriore consolidamento di quei flussi che continuano a crescere a buoni ritmi, ma contemporaneamente metteremo in atto nuove azioni sui Paesi emergenti, su quelle nuove economie che appaiono in crescita e su quelle abitudini di consumo che si stanno decisamente orientando verso prodotti naturali e di grande tradizione”. “Proprio su questo versante – prosegue il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano – è particolarmente rilevante l’aver ottenuto, in questi mesi, la registrazione del marchio in Russia e in Cina, aprendo così la possibilità di sostenere con maggiore efficacia le azioni commerciali degli esportatori”. Proprio a supporto dei progetti delle aziende esportatrici, legati a modalità innovative che consentano di affermare la conoscenza e la distintività del prodotto, il Consorzio interverrà con 4 milioni di investimenti.
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