Con Determina dirigenziale, l’Assessorato Agricoltura della Regione Piemonte ha riconosciuto la “Strada del riso vercellese di qualità”. E’ la prima in Piemonte ad essere costituita tra le ”Strade dei prodotti agricoli e agroalimentari di qualità”, ai sensi dalla Legge Regionale 29/2008 e in base al relativo disciplinare, approvato nel 2012 dalla Giunta regionale, che, completando il quadro normativo della legge, si aggiungeva a quello già operante sulle Strade del Vino, che negli anni scorsi aveva portato al riconoscimento di 7 Strade del Vino.Questo riconoscimento rappresenta l’ultimo atto di un lungo processo costituente, seguito dall’Assessorato Regionale all’Agricoltura, promosso e coordinato dalla Provincia di Vercelli, in collaborazione con la Camera di Commercio e il comune di Vercelli, che ha coinvolto tutta l’area risicola vercellese. Alla Strada, infatti, hanno già aderito circa 140 soggetti, tra cui 30 aziende risicole, 26 ristoranti e altre strutture recettive, 39 comuni, 36 enti e associazioni.
La Strada del riso si inserisce in un grandioso contesto produttivo, territoriale, economico, storico in cui il riso è il protagonista assoluto e Vercelli ne rappresenta la capitale piemontese, italiana ed europea. Vercelli e la sua provincia si identificano con il riso e la risicoltura: oltre 70.000 ettari (il 60% della produzione piemontese e il 30% italiana), una parte della quale rientrante nell’area del disciplinare della DOP “Riso di Baraggia Biellese e Vercellese”, che coprono quasi tutta la pianura vercellese, dove la coltivazione del riso ha creato un fascinoso paesaggio agrario e rurale denominato poeticamente “Terre d’acqua” o “Mare a quadretti”, con la sua particolare flora, fauna e microclima; qui si lega anche lo storico canale Cavour e tutto il poderoso sistema idraulico e irriguo, e tutto un indotto, a monte e a valle, legati alla ricerca, alla sperimentazione, alla selezione genetica e varietale, alle innovazioni tecnologiche su macchine, attrezzi, sistemi di coltivazione e lavorazione, strutture e attività per la tutela, la valorizzazione e commercializzazione. Inoltre su questi territori si trovano le vestigia, le tracce, l’iconografia, l’atmosfera e la memoria storica stratificate dalla risicoltura, compresi i temi politici, sindacali, del folclore, delle tradizioni popolari e dei canti legati alla risaia.Ed ancora, una serie di varietà di riso che hanno dato origine ad una vasta gamma di piatti tipici e tradizionali e che hanno contribuito a rendere famosa la cucina e l’enogastronomia vercellese e piemontese.
Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto – “La costituzione e il riconoscimento di questa Strada è una tappa importante, frutto di alcuni anni di encomiabile lavoro svolto dalla Provincia di Vercelli, che ha coinvolto tutto il sistema produttivo e istituzionale vercellese, e che il nostro Assessorato ha seguito con attenzione. La “Strada del riso vercellese” rappresenta un grande elemento di novità, poiché è la prima “Strada dei prodotti agricoli e agroalimentari di qualità” a costituirsi ed essere riconosciuta in Piemonte; e lo è, per le sue caratteristiche e grandi dimensioni, anche rispetto alle esperienze di “Strade” di prodotti agricoli riconosciute ed operanti in altre regioni. Con la Strada, che mette in rete un insieme di soggetti e territori, accomunati dal riso e dalla risicoltura, si crea un grande strumento attivo di promozione e valorizzazione di questo prodotto e di tutto il sistema agricolo-agroalimentare di quel territorio, sviluppando azioni di promozione e animazione dei territori anche negli aspetti turistici, ambientali, culturali, economici, paesaggistici, enogastronomici. Una “Strada”, dunque, che per dimensioni e caratteristiche rappresenta un’evoluzione delle esperienze esistenti. Un’evoluzione che questo Assessorato sta seguendo attivamente, anche per convogliare coerentemente il sistema delle “Strade del vino” e delle “Strade dei prodotti agroalimentari”, assieme a quello delle Enoteche regionali, nel prossimo Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 del Piemonte, quali strumenti delle aziende agricole e dei produttori per le attività di promozione e di marketing, per lo sviluppo della filiera corta, per la creazione di sistemi a rete, nel contesto di una azione complessiva di promozione e animazione del territorio rurale.