Riforma pagamenti diretti PAC post 2013. Ecco l’impatto su agroalimentare

Ismea pubblica uno studio con una prima valutazione degli impatti sul settore agricolo nazionale delle misure contenute della nuova Pac e la simulazione degli scenari che ne derivano. L’obiettivo dello studio è valutare l’effetto sulla redditività delle imprese in relazione al loro orientamento produttivo prevalente e alla localizzazione geografica, tenendo conto anche dei riflessi che le nuove misure potranno avere sui prezzi dei prodotti, sui costi delle materie prime e dei fattori produttivi e sui livelli di produzione finali.

SIMULAZIONE – Le simulazioni, riferite al 2019 ovvero alla situazione di fine periodo della nuova programmazione –  quando il budget per i pagamenti diretti in termini reali si ridurrebbe per l’Italia del 20,5% sul 2013 –  portano ad individuare quattro possibili scenari per le aziende del settore primario italiano. Si tratta di scenari non necessariamente alternativi che mirano ad evidenziare gli specifici impatti di alcuni tra i principali elementi caratterizzanti la riforma, quali: la riduzione del budget dei pagamenti diretti in termini reali, l’attribuzione dei premi a livello aziendale in base alla superficie, le scelte di attivazione delle diverse tipologie di premi diretti, il "greening" e la possibilità di reintrodurre premi accoppiati ad alcune produzioni.

REDDITIVITA’ – Emerge dai risultati generali delle simulazioni, che la redditività delle aziende agricole nazionali, misurata in termini di variazione reale del margine operativo lordo (Mol), potrebbe subire effetti non trascurabili in tutte le tre macro aree geografiche (Nord, Centro, Sud e Isole) con un impatto più accentuato nel Settentrione. Tra i diversi settori, riduzioni significative del Mol si stimano per le aziende specializzate in seminativi, nella zootecnia intensiva (bovini da latte e da carne) e nell’olivicoltura, che potrebbero mettere a rischio anche la sopravvivenza stessa di alcune aziende.
Per le simulazioni degli impatti di questa profonda revisione del regime dei pagamenti diretti vigente in Italia, è stato utilizzato il MEG-R Ismea, un modello di equilibrio generale applicato a 45 settori economici, declinato a livello territoriale (Nord, Centro e Sud Italia) e articolato per otto tipologie di aziende – destinatarie dei contributi diretti –  per le quali sono calcolate le principali variabili del bilancio d’impresa.

RIFORMA – Le simulazioni proposte forniscono alcune prime indicazioni di base per valutare singoli aspetti della riforma; altri scenari potranno essere elaborati integrando i diversi strumenti messi in campo e affinando le ipotesi per tenere conto degli orientamenti nell’applicazione a livello nazionale. Infatti, il loro valore predittivo dipenderà molto dal mix di misure che effettivamente andrà a comporre la riforma nella concreta applicazione in Italia, che ancora oggi è impossibile conoscere.

SCARICA LO STUDIO ISMEA

Informazione pubblicitaria