Bilancio positivo per l’agricoltura reggiana. Parmigiano resta prima voce fatturato ma preoccupano prezzi e costi

Con 600.000 tonnellate e un valore di circa 320 milioni di Euro, il latte per Parmigiano Reggiano è di gran lunga la prima voce del fatturato agricolo reggiano (circa il 44% della produzione lorda totale).
Le quantità prodotte nel 2013 coincidono sostanzialmente con la media dei due anni precedenti, possiamo dire che la produzione degli ultimi anni ha trovato una sua stabilità e questo è un elemento positivo. Non è completamente positivo l’andamento dei prezzi del Parmigiano: lo stagionato 12 mesi si è mosso nel corso dell’anno in un forbice compresa tra gli 8,50 e i 9,10 Euro al Kg, che si è tradotto in un prezzo medio alla stalla di 55,10 Euro per quintale di latte, circa il 10% in meno della media 2012.

L’analisi del presidente di Confagricoltura RE MelioIi costi di produzione – analizza il presidente di Confagricoltura Reggio Emilia Lorenzo Melioli – sono preoccupanti: per il secondo anno consecutivo siamo sopra i 60 Euro a quintale di latte per le aziende di pianura. Si arriva ad un pareggio striminzito aggiungendo i ricavi per vacche e vitelli di scarto. Quasi impossibile fare tornare i conti in montagna, dove le imprese agricole si devono accontentare di un margine lordo che di fatto sotto-paga la manodopera familiare. La ricerca di prospettive positive sono quelle che Confagricoltura sostiene da tempo: controllo delle quantità di latte prodotto, attraverso il rispetto dei piani produttivi approvati dal Consorzio Parmigiano Reggiano, senza escludere altri strumenti da mettere a punto in futuro. E poi, politiche per il sostegno alla domanda: distintività del prodotto, lotta alla contraffazione, sostegno dell’export.

Melioli fa il punto anche sul comparto vitivinicolo reggiano – Con le vendemmie 2012 e 2013 abbiamo quasi recuperato il crollo produttivo del 2011 ma siamo ancora al di sotto della media decennale. Le cantine sociali, che lavorano oltre il 90% del prodotto provinciale, hanno pigiato più di 1,3 milioni di quintali.

Le aspettative – Nnessuno si illude di replicare gli ottimi prezzi del 2013, ma riteniamo che la tendenza positiva proseguirà anche nei prossimi anni. Le giacenze sono limitate e la richiesta, pur con qualche scossone, è buona, sia per il lambrusco che per il rossissimo. Come per il mercato del formaggio, anche per il vino occorre contrastare la volatilità dei prezzi, che nel medio periodo si ritorce sul produttore. Per il 2014 ci auguriamo che produttori e imbottigliatori di Reggio e Modena possano consolidare un dialogo che oggi è solo abbozzato, possibilmente arrivare ad un vero e proprio accordo di filiera che tenga insieme reddito degli agricoltori e capacità competitiva degli imbottigliatori, siano essi cooperativi o non cooperativi. Infine, possiamo fare ancora di più per controllare la produzione che arriva al mercato: il nuovo disciplinare Igp Emilia è stata un’operazione molto positiva. Concentrare tutte le operazioni enologiche sul territorio di produzione, frizzantatura compresa, consentirà di agguantare maggior valore aggiunto e maggiore capacità di investire e innovare.

Agrometeo
– Guardando poi all’anno nel suo complesso anche dal punto di vista meteorologico – chiarisce Melioli- dopo i mesi di aprile e maggio 2013 nei quali è piovuto quasi ininterrottamente, temevamo il peggio. Semine del mais fortemente posticipate e quasi completamente perso il primo e più importante sfalcio dei prati: un danno incalcolabile per una provincia zootecnica come la nostra. Critica anche l’inizio della campagna per i vigneti, con forti attacchi di Peronospora e Oidio. Poi la grandinata del 13 luglio su vaste zone della bassa, che ai più era sembrata la parola “fine” sulle residue speranza di un’annata normale. Fortunatamente, a conti fatti, possiamo dire che dall’estate in poi l’annata ha preso una piega diversa.

Futuro – Dopo l’analisi, il presidente Melioli pensa a quello che aspetta il comparto nei prossimi mesi: Confagricoltura fa gli auguri a tutta l’agricoltura reggiana, che ancora una volta ha dimostrato solidità e capacità di adattamento e per il brindisi augurale potremmo stappare idealmente un’ottima bottiglia di Spergola spumante con l’auspicio che l’economia e il nostro territorio nel 2014 ricomincino a crescere.

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