Lenticchie, cotechino o zampone, pasta all’uovo, panettone e spumante: gli italiani sono pronti a festeggiare l’arrivo del nuovo anno con un menù tutto “made in Italy”. Dove a vincere saranno i piatti e la cucina del territorio, a tutto vantaggio delle tradizioni ma anche del portafoglio. Perché tra le spese del Natale appena trascorso e i rincari in arrivo nel 2014, tra Iva, aliquote e carburanti, le famiglie opteranno per una tavola “anti crisi”, scegliendo prodotti del luogo e contenendo il budget medio tra i 20 e i 24 euro a persona. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, alla vigilia di San Silvestro. Nel dettaglio, più di tre italiani su quattro festeggeranno l’anno nuovo tra le mura domestiche, spendendo complessivamente quasi 1,3 miliardi di euro per allestire il cenone di Capodanno -sottolinea la Cia- mentre meno del 20 per cento degli italiani sceglierà ristoranti, trattorie o agriturismi per attendere l’arrivo del 2014.
Tipicità – In ogni caso, che sia in un locale o a casa con amici e parenti -osserva la Cia- non si farà a meno dei piatti simbolo di Capodanno. Prima di tutto cotechini, zamponi e lenticchie, tradizionali e soprattutto convenienti, con un consumo stimato rispettivamente in 2,5 e 5 milioni di chili in totale. Il tutto accompagnato dalle immancabili bollicine, visto che con lo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre saliranno a 76 milioni le bottiglie di spumante stappate durante tutte le festività di questo fine 2013. E a prevalere nei gusti degli italiani sarà ancora una volta lo spumante dolce (58 per cento delle preferenze), seguito da quello secco e “brut” (con il 37 per cento). Lo champagne invece raccoglierà solo il 5 per cento delle preferenze: vuol dire che solamente un italiano su venti sceglierà il “made in France” invece delle bottiglie nazionali.
Cibo: ecco la top ten – Ma nella “top 10” dei prodotti irrinunciabili nella notte che saluta l’anno, ci saranno anche panettone, pandoro, salsicce, anguille e capitoni, oltre che pasta all’uovo e frutta secca. Oltre l’80 per cento degli italiani rispetterà, insomma, un menù tradizionale, molto legato alle diverse consuetudini territoriali, con un’attenzione al riciclo per oltre la metà delle famiglie -aggiunge la Cia-. In particolare, in Emilia Romagna impazzeranno i tortellini, in Piemonte gli agnolotti, in Veneto la polenta e in Lombardia i risotti. Nel Sud sarà un trionfo di pasta fatta “a mano” e pesce fresco, mentre in Toscana vinceranno i crostini ai fegatini e la pappa al pomodoro.
In agriturismo – Menù locali e anti-spreco la faranno da padrone anche negli agriturismi, dove le tradizioni della cucina contadina si mantengono sempre vive, anche a Capodanno. Secondo Turismo Verde, l’associazione agrituristica della Cia, con la crisi gli italiani hanno deciso di tagliare del 9 per cento spostamenti e viaggi in queste festività e anche in campagna non ci sarà alcun “pienone”. Tra il 31 dicembre e l’Epifania saranno circa 300 mila gli ospiti che alloggeranno nei 20.474 agriturismi italiani, che “resistono” solo grazie ai prezzi molto competitivi, con la possibilità di pacchetti famiglia e offerte “last minute”. Ma si tratterà comunque di vacanze brevi, con soggiorni di 1-2 notti per una tipologia di turismo prettamente regionale.