“L’attività di controllo sull’intera filiera ittica nel mese di dicembre è stata intensa e ha portato a significativi risultati, come il sequestro di oltre 700 tonnellate di prodotti illegali o mal conservati e sanzioni per oltre un milione di euro. Sono numeri che danno ancora una volta la dimensione dell’importanza della capillare vigilanza messa in atto a tutela dei consumatori, soprattutto nei periodi di festività in cui il consumo di pesce aumenta. Voglio esprimere il mio apprezzamento per il lavoro svolto dalle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, ribadendo la consapevolezza di dover mantenere sempre alta la guardia, con scrupolo e responsabilità”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, commentando i numeri dell’operazione “Clear label”, l’attività di controllo sull’intera filiera ittica disposta dal Comando Generale delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera.
I NUMERI DEI CONTROLLI – Sono stati 5.690 gli uomini coinvolti nell’operazione i quali, per tutto il mese di dicembre, hanno effettuato più di 8.023 controlli su tutto il territorio nazionale grazie all’ausilio di 292 mezzi aeronavali. Hanno sequestrato oltre 700 tonnellate di prodotti ittici illegali o in cattivo stato di conservazione, per un importo in sanzioni amministrative pari a 1.097.185 euro. L’operazione, condotta sia in mare che a terra, ha preso di mira i punti di sbarco, circa 550 centri di distribuzione all’ingrosso, 436 mercati ittici, pescherie e oltre 658 ristoranti. L’Ammiraglio Ispettore Capo Felicio Angrisano, Comandante Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, ha evidenziato lo sforzo e la professionalità del personale delle Capitanerie di porto, in sintonia con quanto delineato dal Ministro De Girolamo, nel proseguire con una forte attività investigativa a favore del consumatore e degli onesti produttori e pescatori.
ILLECITI – Gli uomini e le donne della Guardia Costiera hanno riscontrato illeciti che vanno dalla truffa e frode ai danni del consumatore finale, all’immissione in commercio di prodotti ittici sottomisura o provenienti da zone di cattura estera non consentite, fino alla contraffazione delle indicazioni geografiche e della denominazione di origine o alla mancanza di tracciabilità del pescato. Nel napoletano sono state sequestrate 230 tonnellate di prodotti ittici e alimentari, sia freschi che congelati, grazie alla collaborazione tra Guardia Costiera e Corpo Forestale dello Stato, in coordinamento con il nucleo investigativo della Procura di Napoli. Sono stati circa 30 gli esercizi commerciali e depositi ispezionati, 21 gli illeciti rilevati, 13 i sequestri amministrativi eseguiti, 9 le notizie di reato accertate, i cui responsabili sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria, e altrettanti sequestri penali effettuati per prodotti in cattivo stato di conservazione e adulterati, immessi sul mercato sotto la taglia minima consentita e privi della prevista tracciabilità. Nell’ambito di tale operazione sono stati inoltre sottoposti a sequestro 5 tonnellate di mitili allevati in un campo abusivo nello specchio acqueo antistante il litorale partenopeo rinvenuti dalla componente subacquea della Guardia Costiera. A Bari i militari del nucleo di polizia giudiziaria della Capitaneria di porto hanno sequestrato 532 tonnellate di prodotti ittici, per un valore commerciale che va oltre i 5 milioni di euro, ed hanno rilevato 22 illeciti amministrativi per la vendita di prodotti ittici privi di regolare etichettatura e per violazioni delle norma sulla rintracciabilità. L’ispezione più significativa ha riguardato una piattaforma logistica sita nell’hinterland barese, dove un’ingente quantità di tonni “pinna gialla” – circa 485 tonnellate stipate alla rinfusa in centinaia di cassoni d’acciaio – è stata rinvenuta priva delle informazioni obbligatorie necessarie ai fini di assicurarne la provenienza e le caratteristiche alimentari. Si tratta del sequestro di esemplari interi di tonno più importante che risulti essere mai stato eseguito nel territorio nazionale. A Vibo Valentia 17 tonnellate di prodotti ittici; il pescato era stipato in una cella frigorifera di circa 230 mq per la quale si ravvisavano alcune carenze igienico sanitarie per non tralasciare il fatto che gran parte del prodotto ittico era posizionato direttamente a terra. A Chioggia sequestrati invece 864 kg di tonno rosso privo della documentazione prevista e a Genova più di 12 tonnellate tra salmoni, sgombri e carpe sono state poste sotto sequestro dagli uomini della Guardia Costiera perché prive di tracciabilità ed etichettatura.