Mentre il mondo agricolo si sforza di chiedere solidità e programmazione, specialmente in una fase cruciale come questa (nuova PAC) per il futuro del settore e delle aziende agricole italiane, al Ministero delle Politiche agricole è in corso un compulsivo andirivieni figlio dell’instabilità politica che regna nel Paese. Dal 16 aprile 2010 quando il ministro leghista Luca Zaia tornò ad occuparsi del suo Veneto, ad oggi – dimissioni della De Girolamo (LEGGI) – ben cinque ministri (compresi loro due) si sono succeduti nella poltrona di Via XX Settembre. Dopo Zaia è stata la volta di Giancarlo Galan (dal 16.04.2010) fino al 23 marzo 2011; quindi Francesco Saverio Romano fino al 16 novembre 2011; poi è stata la volta di Mario Catania fino al 28 aprile del 2013 quando ha lasciato il posto, con il governo Letta, a Nunzia De Girolamo, che oggi, nove mesi dopo lascia il Ministero delle Politiche Agricole. Chi sarà il prossimo? E con quale Governo? Intanto, da domani mattina, l’agricoltura si rimbocca le maniche e come sempre (o quasi) prova a cavarsala da sola.
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