Le truffe dell’extravergine in Italia diventano fumetti sul New York Times (LEGGI) dove si deridono gli inganni del falso Made in Italy che stanno provocando il “suicidio” della prodotto simbolo della dieta mediterranea. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare le vignette di Nicholas Blechman dal titolo “Il suicidio dell’extravergine – l’adulterazione dell’olio di oliva italiano” che illustrano con una serie di 15 disegni la produzione nazionale di extravergine come un covo di truffatori, protetti dal potere politico, che importano olio dall’estero da adulterare e miscelare con quello nostrano per poi spacciarlo come Made in Italy, in barba anche alle forze dell’ordine. Nicholas Blechman è l’art director del New York Times Book Review ed ha utilizzato come fonte il blog Truth in Olive Oil gestito da Tom Mueller autore del libro “Extraverginità” sullo scandaloso mondo dell’olio di oliva.
Realtà già nota – Il racconto del New York Times riporta una realtà, purtroppo già nota e denunciata, di numerose frodi e contraffazioni come quella scoperta recentemente dalla Guardia di Finanza in Toscana che ha portato al sequestro di 8 milioni di bottiglie di olio di oliva destinato al mercato, con una origine e qualità diverse da quelle presentate. A fronte di questi fenomeni sotto il pressing della Coldiretti è stata approvata nel febbraio 2013 la cosiddetta legge “salva olio” che contiene misure di repressione e contrasto alle frodi e di valorizzazione del vero Made in Italy. Ancora oggi la legge non risulta pienamente applicata per l’inerzia della pubblica amministrazione e per l’azione delle lobby industriali denunciate dallo stesso New York Times, a livello nazionale e comunitario.
Attacco al made in Italy, il commento di Gargano (Unaprol) – “Il fumetto di accuse del New York Times ci dice che negli USA il vero olio extra vergine di oliva made in Italy è ciclicamente sotto attacco”. Massimo Gargano presidente di Unaprol lancia sì l’allarme ma invita a vederci chiaro perché – afferma – “le accuse mosse al nostro made in Italy non riguardano il vero olio extra vergine di oliva prodotto in Italia bensì quello che viene spacciato fraudolentemente per made in Italy negli Usa e non solo. Quello della contraffazione è un problema che non riguarda solo l’olio ma anche pizza, e pasta che con l’italian sounding ci vanno a braccetto. "In Italia e ora anche in Europa – sottolinea Gargano – dietro la spinta innovativa della legge Mongiello sul salva olio made in Italy, il parco dei giochi di prestigio si è drasticamente ridotto e chi non vuole adeguarsi alle norme trasparenza si è spostato molto probabilmente all’estero dove i controlli sono più blandi o dove non sanno cosa guardare e dove controllare. “In Italia – ha poi aggiunto Gargano – grazie alla collaborazione con le istituzioni, Unaprol ha formato negli ultimi 3 anni oltre 300 nuovi assaggiatori tra Carabinieri dei Nac, del Nas, del Corpo Forestale dello Stato, Guardia di Finanza e ispettorato centrale per il controllo della qualità e la lotta alle frodi. Le accuse al falso prodotto che viene spacciato falsamente non solo negli Usa ma anche ultimamente a Taiwan come made in Italy fanno male al vero made in Italy. Di questo e di come mettere in sicurezza il vero olio italiano – ha concluso Gargano – discuteremo domani mattina, Mercoledì 29 Gennaio alle 11, presso la sala stampa della Camera dei Deputati. Sarà anche un’occasione per fare luce su alcune zone d’ombra compreso anche un certo modo di fare informazione che a volte, con un perfetto sincronismo, accende i riflettori più per accecare che per fare luce".
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