L’inflazione resta ferma allo 0,7 per cento, ai minimi da più di tre anni, ma questo non significa che i consumi ripartono. Purtroppo il risultato di gennaio porta dietro di sé un quadro recessivo segnato da una crisi profonda, con le famiglie costrette a “farsi i conti in tasca” anche per mangiare con un calo drammatico della spesa alimentare del 4 per cento circa nel 2013 appena trascorso. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati diffusi oggi dall’Istat.
Consumi attenti – Gli italiani sono diventati così attenti a economizzare che oggi quasi due famiglie su cinque tornano a fare la “scorta alimentare” come ai tempi di guerra e aumenta il tempo dedicato alla spesa -sottolinea la Cia-. Dopo anni di dispense minime e acquisti quotidiani o settimanali, il bisogno di risparmiare allunga i tempi davanti allo scaffale del supermercato, con il 65 per cento degli italiani che compara i prezzi con molta più attenzione rispetto al passato.
La dispensa dell’Italia – Più in dettaglio -osserva la Cia- il fenomeno dell’accumulo delle scorte riguarda il 39 per cento delle famiglie, che approfittano delle sempre più numerose “offerte speciali” per spendere di meno, soprattutto sui prodotti a media e lunga conservazione. D’altra parte, per aiutare le vendite, sono proprio le catene della Gdo oggi a ricorrere sempre più spesso alle promozioni, che a fine 2013 hanno superato il 30 per cento. Vuol dire che ormai un prodotto su tre è acquistato per mezzo di uno sconto o un’offerta speciale.