Si è chiuso con una serie di schermaglie giuridiche il dibattito al consiglio affari generali sull’autorizzazione alla coltivazione del mais pioneer 1507.
Fra i commenti quello dell’ex ministro Nunzia De Girolamo: "Mi auguro che la Commissione Europea e il commissario Borg, si rendano conto che non esiste una maggioranza qualificata degli stati membri che sia favorevole all’approvazione della coltivazione del mais ogm 1507. Il dibattito che si e’ svolto oggi in consiglio affari generali ha dimostrato che molti stati , compresa l’Italia, sono contrari all’autorizzazione della coltivazione di ogm". Lo afferma Nunzia De Girolamo, esponente di Ncd. "Questo significa che la soluzione migliore e’ lasciare liberta’ ai singoli Paesi di decidere sulla non coltivazione di ogm. Ribadisco nettamente, come ho fatto nei mesi scorsi, che l’Italia e il mondo agricolo sono contrari all’autorizzazione della coltivazione di ogm. Non si tratta di un pregiudizio ideologico, ma resto convinta della necessita’ di tutelare le eccellenze e la tipicita’ dell’agricoltura italiana. Spero – conclude – che il Governo italiano faccia sua la posizione espressa stamane dal Ministro Moavero contro l’autorizzazione della coltivazione degli ogm".
Confagricoltura – “Non tutto il mondo agricolo è contrario all’autorizzazione della coltivazione di mais Ogm 1507. Non c’è mai stato uno studio scientifico che abbia dimostrato danni per l’ambiente, l’agricoltura e l’uomo, ma solo dichiarazioni di principio. Serve apertura al dibattito, lasciando alla comunità scientifica le opportune valutazioni di merito. La base scientifica, in questo caso, è la base per qualsiasi confronto”. Lo precisa il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi a proposito delle dichiarazioni dell’ex-ministro De Girolamo sulla contrarietà dell’Italia agli Ogm.
Coldiretti – "Sarebbe del tutto assurdo e contrario allo spirito comunitario un eventuale via libera della Commissione Europea e del commissario Borg alla coltivazione del mais ogm 1507 di fronte alla contrarieta’ della maggioranza dei Paesi Europei e dell’Europarlamento, come pure di quasi due cittadini europei su tre che si oppongono alle coltivazioni biotech secondo l’ultimo sondaggio Eurobarometro". E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente la posizione assunta dall’Italia che con il ministro alle Politiche comunitarie Enzo Moavero si e’ detta contraria all’autorizzazione nell’ambito del dibattito che si e’ svolto in consiglio affari generali. Nonostante le proprieta’ miracolistiche propagandate dalle grandi multinazionali che producono ogm, sono rimasti solo cinque su ventisette i paesi (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania) a coltivare Ogm nell’ Unione Europea, con appena 129mila ettari di mais transgenico Mon810 piantati nel 2012. Una percentuale irrisoria – spiega la Coldiretti – della superficie agricola comunitaria pari a molto meno dello 0,001 per cento della superficie totale di 160 milioni di ettari coltivati in Europa, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Isaaa. "Gli organismi geneticamente modificati (Ogm) in agricoltura – conclude la Coldiretti – non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che e’ il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico della tipicita’, della distintivita’ e del Made in Italy".