E’ Luca Brunelli, 39 anni di Montalcino, produttore di Brunello, il nuovo presidente della Cia Toscana. Succede a Giordano Pascucci che ha ricoperto la carica di presidente dal 2005. Si conclude così il percorso di rinnovamento delle cariche della Cia Toscana. L’elezione è giunta quest’oggi – in occasione della VI Assemblea elettiva della Cia, che si è svolta al Palazzo dei Congressi di Firenze -, con un voto unanime da parte dei delegati provinciali in rappresentanza delle quasi 21mila aziende agricole della Cia presenti in tutta la Toscana. I nuovi vicepresidenti sono Enrico Rabazzi (presidente Cia Grosseto) e Filippo Mugnaioli (presidente Cia Firenze)
Chi è Luca Brunelli – Nato nel 1974 a Montalcino, è cresciuto in una famiglia di agricoltori, un tempo mezzadri e poi imprenditori, acquistando un piccolo podere di circa 3 ettari proprio nella campagna ilcinese. Oggi l’azienda condotta da Luca e dalla sua famiglia, si estende per 15 ettari con 5 ettari di vigneti iscritti alla Docg Brunello di Montalcino, ed i rimanenti 10 ettari ad oliveto e bosco. Attivo fin da giovanissimo nell’organizzazione, si dedica in particolare all’AGIA, l’Associazione dei Giovani Agricoltori della Cia, di cui è presidente nazionale dal 2010, dopo esserlo stato a livello provinciale e regionale.
Prime parole da presidente – l neo presidente ha ringraziato i delegati per la fiducia assicurando il massimo impegno per guidare la Cia Toscana dei prossimi anni. Assoluta priorità secondo Brunelli «è la tutela del reddito delle imprese ed il ruolo dell’agricoltura nello sviluppo economico e sociale» ribadendo il concetto «Sì al reddito, No alla rendita». «Il successo dell’azione della Cia – ha detto Brunelli – dipende da tre fattori essenziali: la prima condizione è il dinamismo delle imprese agricole, che devono diventare protagoniste dell’iniziativa economica, dei processi di aggregazione, delle strategie di filiera; la seconda condizione è il cambiamento e lo sviluppo della Cia, che deve rappresentare e sostenere con forza il progetto economico dell’agricoltura ed i diritti di cittadinanza delle popolazioni rurali. Infine servono istituzioni attente ed efficienti, in grado di attuare politiche di sviluppo e garantire una gestione del territorio e dei servizi adeguata alle esigenze delle aree rurali».
Mondo Cia Toscana – La Cia rappresenta oltre il 38% dell’agricoltura toscana con 20.747 imprese, trattando oltre 45.218 istanze relative a 214 tipologie di pratiche (opportunità) che hanno attivato 390 azioni. i titolari di azienda sono per il 54% uomini, 30% donne, oltre il 15% sono società. Tra le imprese individuali i titolari di impresa: fino a 40 anni sono oltre l’8% (di cui il 2% sotto 30 anni), il 12% ha tra 41 e 50 anni, il 19% da 51 a 60 anni, il 61% oltre 60 anni. Complessivamente sono 89.060 gli aderenti a Cia in Toscana, significativa anche l’adesione all’ Associazione Pensionati Toscana che conta 65.502 pensionati.
L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA ENRICO ROSSI – "Difendere agricoltura e paesaggio vuol dire essere moderni". Così Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, nel tardo pomeriggio al Palacongressi di Firenze concludendo il saluto alla sesta assemblea elettiva della Confederazione Italiana Agricoltori (CIA). Ha trattato, Rossi, anche il profilo del paesaggio dicendosi "felice" di aver ascoltato, nel dibattito, un sostanziale accordo sulle idee di fondo della Regione, in particolare sulla non edificazione dei terreni agricoli o vicini a quelli utilizzati per l’agricoltura ("abbiamo edificato troppo, rischiamo di ferire la bellezza del paesaggio frutto anche del grande lavoro dei contadini"). Non è mancato un accenno alla campagna promozionale sul turismo ("è sbagliata, la cambieremo") così come, all’inizio del suo intervento, non sono mancate considerazioni sulla necessita di ritrovare un equilibrio oggi perduto rispetto alla folta presenza, sul territorio toscano, degli ungulati. A questo proposito Rossi ha annunciato la volontà della Regione verso un piano specifico che preveda la cattura di "ibridi e randagi" avendo comunque distinto i lupi. Rossi ha dato più volte atto al suo assessore competente per l’agricoltura, Gianni Salvadori, di aver svolto un "buon lavoro"sia nel tenere i rapporti con il mondo agricolo e sia nel far arrivare in Toscana, dall’Europa, risorse aggiuntive per circa 90 milioni. A questo specifico proposito, circa l’utilizzo di queste risorse, il presidente ha sottolineato l’urgenza di un "patto con il mondo dell’agricoltura sui temi dell’assetto idraulico e idrogeologico attraverso il lavoro fatto ogni giorno da voi agricoltori".