L’Ismea ha presentato oggi, presso il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, i risultati del Primo Censimento delle strutture di stoccaggio dei cereali in Italia. L’iniziativa, illustrata agli operatori del settore e ai rappresentanti delle istituzioni nazionali e territoriali, si inserisce nell’ambito delle attività del Piano cerealicolo nazionale con specifico riferimento all’obiettivo strategico della “Logistica di settore”. Con la rilevazione censuaria – rende noto l’Ismea – per la prima volta è stata quantificata in Italia l’effettiva capacità di stoccaggio nel settore cerealicolo. Si tratta di quasi 1.200 centri distribuiti sul territorio nazionale, per un potenziale di oltre 11 milioni di tonnellate, riconducibile per il 55% ai silos e per il restante 45% ai magazzini. Il Censimento ha permesso di realizzare una mappatura geografica dei centri di magazzinaggio, corredata da un’analisi descrittiva e qualitativa delle relative specificità tecnologiche. Veneto ed Emilia Romagna sono le regioni in cui si registra la maggiore capacità di stoccaggio, seguite nell’ordine da Lombardia, Puglia, Piemonte e Friuli Venezia Giulia.
Censimento – La conoscenza delle caratteristiche strutturali, delle dotazioni strumentali e delle modalità di gestione all’interno dei centri di raccolta nazionali – finora frammentata e limitata solo ad alcune realtà territoriali – risponde anche all’esigenza di favorire una maggiore trasparenza e conoscenza del mercato e di incoraggiare in Italia la diffusione di tecniche di stoccaggio differenziato per standard qualitativi, rispondenti alle necessita tecnologiche della lavorazione industriale. Obiettivi che si inseriscono in un più ampio progetto di rilancio e di crescita competitiva della filiera cerealicola nazionale, da realizzare anche attraverso lo strumento delle Politiche di sviluppo rurali. Il Censimento dei centri di stoccaggio, – conclude l’Ismea – associato alla rilevazione dei costi di produzione, costituisce infine un importante supporto per il monitoraggio dei margini di redditività delle aziende agricole e per l’analisi della catena del valore.