Una cantina su tre nella doc del Bardolino è gestita da una donna. Se si considerano i contitolari, la percentuale sale addirittura dal 33,3% al 50%. La presenza femminile nella guida delle aziende vinicole della costa orientale del lago di Garda è altissima, ben oltre la media regionale veneta, che si attesta su un più modesto 24%. Se poi si prendono in esame i collaboratori familiari, figura essenziale nelle piccole e medie aziende del Bardolino, la metà sono donne: anche nelle cantine a conduzione maschile, dunque, il ruolo della donna fondamentale. E, si badi, si parla di un gigante enologico: con i suoi 30 milioni di bottiglie, quella del Bardolino è la quarta zona vinicola del Veneto dopo il sistema Prosecco, la Valpolicella e il Soave ed è l’undicesima in assoluto in Italia.
Denominazione rosa – I dati emergono da un’indagine di filiera sviluppata dal Consorzio di tutela del Bardolino. “Fin qui si pensava che la nostra fosse una doc ‘in rosa’ soprattutto perché abbiamo conquistato i pochi anni il ruolo di leader nel mondo dei vini rosati italiani, grazie alla formidabile ascesa del nostro Chiaretto, passato da 5 a 10 milioni di bottiglie, ma ora c’è la netta evidenza di quanto il colore rosa sia consono ad una denominazione che vede le donne così profondamente inserite nel tessuto produttivo” dice il presidente del Consorzio del Bardolino, Giorgio Tommasi. E comunque, anche il consumo del rosé bardolinese è questione femminile: i dati consortili parlano chiaro e dicono che il 62,8% del Chiaretto è acquistato proprio da donne. Donne che fanno vino per le donne, insomma, nel caso del Bardolino Chiaretto.
Indagine – Tornando all’indagine di filiera del Bardolino, si rileva che ben il 72,2% delle cantine associate al Consorzio di tutela ha tra i suoi occupati almeno una donna. Il 22,2% delle aziende ha in generale più femmine che maschi tra gli occupati. Il 5,6% delle aziende è formato al 100% da donne. Le titolari d’azienda sono soprattutto donne adulte, ossia con un’età superiore ai 40 anni: queste rappresentano, infatti, il 91,7% di tutte le conduttrici di cantine della zona. La categoria degli impiegati è composta esattamente per la metà da femmine, ma in questo caso si tratta per lo più di ragazze (il 60% delle occupate hanno meno di 40 anni). Se poi il Bardolino e il Chiaretto hanno incominciato a primeggiare anche nei concorsi enologici e nelle guide, lo devono spesso proprio alle produttrici. Per esempio, tutte e tre le medaglie d’oro conquistate dall’Italia all’ultimo Mondial du Rosé, il campionato del mondo dei vini rosati organizzato a Cannes dagli enologi francesi, maestri nel settore, sono arrivate dalle ragazze del Chiaretto: due medaglie per le sorelle Claudia e Giulia Benazzoli, l’altra medaglia alle sorelle Elena e Federica Zeni, che sovrintendono all’azienda di famiglia con il fratello. I “tre bicchieri” del Gambero Rosso il Bardolino li deve a Matilde Poggi, titolare dell’azienda agricola Le Fraghe e tra l’altro anche presidente della Federazione italiana dei vignaioli indipendenti. Ed è il Bardolino di Giovanna Tantini ad aver ottenuto quest’anno l’eccellenza della guida de L’Espresso. Il presente (e il futuro) del Bardolino è davvero rosa. E sarà domenica 16 marzo, subito dopo la festa della donna, che a Lazise, sulla riva veronese del Garda, sarà possibile incontrare le donne del Bardolino: in programma c’è l’Anteprima dell’annata 2013 (180 vini in libera degustazione alla Dogana Veneta).