Un piano strategico di intervento per animali predatori, come lupi, cani randagi e ibridi. E’ stato oggetto di una comunicazione in giunta effettuata oggi pomeriggio dall’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini, dall’assessore alla sanità Luigi Marroni e dall’assessore all’agricoltura e foreste Gianni Salvadori. Il piano prevede infatti misure che afferiscono ai tre assessorati e li coinvolge anche dal punto di vista finanziario per un importo complessivo stimato sui 4-5 milioni di euro. L’assessore Salvadori ha presentato i dati sul monitoraggio del lupo in Toscana (consulta i file pdf nelle risorse correlate) effettuato nel 2013 a cura del Centro Interuniversitario di ricerca sulla Selvaggina e sui Miglioramenti Ambientali a fini Faunistici (CIRSeMAF), dal quale risultano una settantina di nuclei per un totale complessivo di esemplari (comprensivo anche degli animali erratici e ibridi) pari a circa 310/320 capi. Oggi, di fronte alle problematiche connesse alle predazioni del bestiame allevato e alla percezione della presenza del lupo, risultano particolarmente critiche, le province di Grosseto, Arezzo e Firenze. In queste aree erano già state attivate dalla Regione Toscana specifiche azioni sperimentali finalizzate alla mitigazione del fenomeno.
Priorità – Le priorità del piano, che prevede l’intervento coordinato dei tre assessorati regionali coinvolti, con un adeguato supporto scientifico (sarà creato un apposito Comitato scientifico) volto a individuare le migliori iniziative da adottare e le migliori modalità attuative sul territorio:
– garantire il controllo/prevenzione del randagismo sul territorio regionale e il rispetto della normativa vigente in materia di animali di affezione (identificazione degli animali nell’anagrafe regionale, sterilizzazioni)
– garantire la tutela della specie lupo "in purezza" come elemento fondamentale per la biodiversità in Toscana anche attraverso la prevenzione del randagismo e la cattura di cani vaganti e ibridi
garantire le attività zootecniche presenti sul territorio regionale attraverso interventi di tutela dal rischio di predazione del bestiame allevato
Azioni – Le azioni già individuate, anche grazie ad una serie di incontri che nelle scorse settimane hanno visto la presenza degli enti locali interessati, delle associazioni agricole e di quelle ambientaliste e animaliste, e che mettono insieme le varie competenze regionali in materia:
– promuovere l’iscrizione di tutti i cani all’anagrafe canina (riconoscimento individuale degli animali) e promuovere campagne di sensibilizzazione
– promuovere la cattura sul territorio dei cani vaganti e degli ibridi
– garantire la custodia di randagi e ibridi catturati in canili previa sterilizzazione
– intensificare i controlli sul territorio per l’applicazione della normativa e la verifica delle iniziative intraprese
– garantire i contributi per le iniziative di difesa attiva e passiva degli allevamenti (recinzioni, stalle, sistemi di allarme e video-sorveglianza, cani da guardiania addestrati)
– introdurre un sistema di indennizzo diretto in caso di danni alla zootecnia consistenti sia in perdita diretta del capo predato che in perdita indiretta conseguente alla predazione (perdita produzione di latte e carne, aborti)
– prevedere misure di sostegno del pascolo gestito per incentivare buone modalità di conduzione dell’attività di pascolamento
– garantire la possibilità di smaltimento delle carcasse di animali morti in azienda attraverso l’interramento da parte degli allevatori nei cosiddetti cimiteri aziendali. Nei casi diversi si procederà con il contributo pubblico per la copertura dei costi di stoccaggio, trasporto e smaltimento negli impianti di smaltimento/incenerimento.
Un Comitato scientifico per coordinare gli interventi – Sarà creato un apposito "Comitato scientifico" con il compito di supportare e coordinare le azioni che l’Amministrazione regionale attiverà sul territorio. Per quanto riguarda le problematiche lupo e ibridi ne faranno parte, fra gli altri, il professor Marco Apollonio, ordinario di zoologia all’Università di Sassari, e il professor Luigi Boitani, ordinario all’ Università La Sapienza di Roma, che si sono già occupati della problematica in Toscana. Sarà coinvolto anche l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Regioni Lazio e Toscana (Izslt).
Dall’agricoltura: contributi per la prevenzione e indennizzi per i danni da predazione – Più in particolare l’assessorato all’agricoltura sarà impegnato in tutta la regione con contributi per le opere di prevenzione (stalle o ricoveri per animali; recinzioni metalliche o elettriche; sistemi di allerta e di videosorveglianza; acquisto e addestramento di cani da guardiania) e indennizzi dei danni causati dalle predazioni. Oggetto di risarcimento sarà il danno diretto (capi predati da risarcire in base al prezzario Ismea), il danno indiretto o indotto (aborto, perdita lattea e di carne da risarcire a seguito di calcolo forfetario in base a tabelle predisposte da esperti e condivise a livello regionale. Il danno indiretto o indotto accertato non potrà superare l’importo pari al triplo del danno diretto accertato. L’indennizzo sarà erogato direttamente tramite il sistema Artea, l’importo da indennizzare sarà determinato automaticamente in base a calcoli predefiniti. L’accertamento del danno dovrà avvenire da parte di un veterinario Usl. E a seguito di una dichiarazione attestante il rispetto delle norme di polizia veterinaria vigenti e l’adozione di adeguate misure di prevenzione (per le misure di prevenzione, se si tratta di primo evento predatorio, sarà sufficiente che l’allevatore dichiari di adottare adeguate misure entro un congruo termine).
Progetto sperimentale "pascolo gestito" – Sarà attivato nelle aree più critiche e consisterà in un sostegno economico per buone pratiche di gestione del bestiame supportate da intervento di tecnici specializzati direttamente in azienda e finalizzate a prevenire/ridurre attacchi da predatori. Sarà inoltre proseguito il monitoraggio su base scientifica della specie lupo su tutto il territorio regionale e si prevederà un sostegno agli allevatori per i costi connessi allo smaltimento degli animali morti laddove non sarà possibile procedere all’interramento delle carcasse.
Dalla sanità: mobilitati i veterinari e agevolazioni per l’anagrafe canina
Le iniziative (Lr59/09) si sviluppano su una serie di azioni mirate sopratutto al controllo del randagismo e alla sterilizzazione dei cani vaganti: Per l’accesso all’anagrafe canina si prevede una tariffa azzerata per le fasce deboli e l’ aumento dell’orario al pubblico dei Servizi Veterinari Asl Toscana, il perfezionamento del sistema informativo di prevenzione e il maggior coinvolgimento sussidiario dei veterinari liberi professionisti. Sarà potenziata la vigilanza istituzionale e quella del volontariato e si darà maggiore impulso all’attività di controllo demografico, con il potenziamento delle attività di sterilizzazione (canile sanitario e coinvolgimento dei veterinari liberi professionisti). Si punterà inoltre sulla formazione e il potenziamento del personale addetto alla cattura e al recupero cani. Per le province di Arezzo, Grosseto e Siena un progetto speciale di eradicazione del randagissmo con catture coordinate attraverso la Provincia, il Corpo Forestale, i Comuni e le Asl. Previste azioni di supporto alle amministrazioni comunali
Dall’ambiente: impegno per la prevenzione e cattura degli ibridi – Nell’ambito del Piano energetico regionale si darà avvio all’azione "Definizione e attuazione delle misure necessarie per la riduzione/gestione dei danni provocati dal lupo sulle attività zootecniche". In particolare:
– attivazione di un sistema organico ed integrato di monitoraggio della presenza del lupo e degli eventi di predazione
– attivazione di misure di prevenzione; affinamento e standardizzazione per le procedure di accertamento, quantificazione e liquidazione dei danni al bestiame
– svolgimento di attività di assistenza e di informazione verso le categorie sociali interessate all’analisi delle soluzioni gestionali praticate in Italia ed in Europa e alla valutazione della loro applicabilità
– individuazione con il Ministero dell’ambiente e Ispra di indirizzi – linee guida per l’individuazione degli esemplari di ibridi e per le metodiche di prevenzione del fenomeno e cattura degli esemplari.
E’ stato infine deciso un nuovo incontro per il 27 febbraio a cui saranno invitate le associazioni agricole, ambientaliste, animaliste, l’Anci, l’Uncem, l’Upi e le Asl interessate