La capitale del miele è Castel San Pietro Terme, tra Bologna e Imola dove mercoledì 5 e giovedì 6 marzo oltre 200 apicoltori ed esperti di 39 Paesi, dall’Alaska alla Nigeria, si confronteranno in una due giorni dedicata al settore. Un appuntamento non a caso in Emilia-Romagna, che conta 6.000 apicoltori e 100.000 alveari, fa notare l’assessore regionale all’agricoltura, Tiberio Rabboni, rilanciando l’appuntamento, organizzato da Conapi.
Apicoltura biologica in forte espansione – Qui il settore ha una capacità produttiva di 2.700 tonnellate di miele all’anno: "numeri che confermano la buona salute del comparto, tra i più sviluppati in Italia". Il presidente di Conapi, Diego Pagani, ricorda la battaglia a difesa delle api, "grazie alla cura e all’attenzione che gli apicoltori pongono nel loro lavoro; e l’apicoltura a conduzione biologica rappresenta una ulteriore garanzia per la salute delle api, la pulizia dell’ambiente e la qualità dei prodotti. I soci di Conapi sono stati tra i primi in Italia ad adottare questo metodo e oltre il 40% sono certificati biologici". L’apicoltura biologica è un comparto di qualità in espansione e che fa bene all’intera agricoltura, sottolinea l’assessore Rabboni: "Gran parte delle specie coltivate dipende dalle api – sottolinea – e l’intera agricoltura, così come la possibilità di mantenere viva la biodiversità, ruota attorno alle api. Per questo la Regione ha patrocinato il simposio e continua a investire sull’apicoltura", anche con il Programma triennale 2014-2016: oltre 2 milioni per il miglioramento della produzione e la commercializzazione dei prodotti.