Cibo ed identità sarà il binomio del VI Congresso mondiale degli agronomi che si terrà a Milano dal 14 al 18 settembre 2015 in occasione di Expo. «Il cibo perché oggi è un simbolo della società moderna, un indicatore di salute di un popolo e del grado di accesso alla democrazia»: nelle parole del presidente CONAF Andrea Sisti che oggi a Milano – nel Palazzo della Regione Lombardia – ha presentato il Congresso mondiale degli agronomi che per la prima volta si terrà in Italia.
Assemblea dei presidenti di Federazioni – La presentazione del Congresso mondiale, ma anche della partecipazione del CONAF ad Expo 2015, si è svolta in occasione dell’assemblea dei presidenti delle Federazioni, ed ha visto la partecipazione vicario del Prefetto di Milano Giuseppe Priolo che ha ricordato il ruolo degli agronomi e forestali sul territorio, per la sicurezza alimentare e per il tema delle agro-mafie. L’assessore all’agricoltura della Regione Lombardia Gianni Fava ha aggiornato i presenti sul Piano di sviluppo rurale: «Proprio ieri – ha detto Fava – abbiamo licenziato il testo base del Psr Lombardia con accordo unanime delle organizzazioni di categoria. Abbiamo 133 milioni di euro in più rispetto alla passata programmazione per un totale di circa 1 miliardo e 200milioni di euro. Mi aspetto un contributo e osservazioni dalla vostra categoria» ha detto rivolgendosi al presidente Sisti che ha confermato la piena collaborazione dei dottori agronomi e dottori forestali. Alice Perliri, responsabile best practices di Expo2015, ha illustrato il bando internazionale dedicato allo sviluppo sostenibile e sicurezza alimentare: «Le migliori quindici best practices saranno presentate al Padiglione Zero di Expo 2015. Le pratiche migliori – ha detto Perliri – sono i risultati dei lavori che hanno migliorato una situazione precedente». Il presidente Sisti ha aggiunto su Expo: «E’ un mercato delle idee e del sapere, le nostre idee possono essere trasferite. Parte oggi un progetto con le Federazioni regionali dove metteremo insieme le diverse esperienze attraverso una rete che già esiste ed è quella dei progettisti che operano sul territorio».
Il Congresso mondiale Agronomi 2015 – Il sesto Congresso mondiale Amia, Associazione mondiale ingegneri agronomi – che conta 46 associazioni/ordini professionali per 385mila professionisti in tutto il mondo -, come ha illustrato il presidente CONAF Andrea Sisti all’assemblea di Milano si incentra sul binomio cibo e identità, partendo dalla professione dell’agronomo per la responsabilità sociale nello sviluppo sostenibile nella diversità dei territori delle comunità locali: «La disponibilità del cibo – ha detto Sisti – dipende in modo significativo e relazionale dalla produzione agricola; e la sua qualità dipende dalla produzione agricola e dalla capacità di trasformazione. L’industria alimentare e la distribuzione di massa hanno individuato per ogni continente un cibo tipo che viene somministrato come tipicità tradizionale ma senza legame con il territorio di origine. C’è anche da considerare che la produzione agricola per la produzione di cibo è stata semplificata sia dal punto di vista genetico che territoriale paesaggistico; solo quindici specie vegetali vengono utilizzate per soddisfare il 75 % delle calorie che occorrono per la popolazione mondiale e solo 3 ne rappresenta il 75% (riso, mais, grano)». Esiste una relazione fra qualità del cibo ed identità delle comunità – così come fra le pratiche agricole ed identità dei paesaggi, e tra produzione di cibo ma anche scarto alimentare e sostenibilità. «Il ruolo del professionista agronomo è vitale nel rapporto fra cibo e territorio – ha proseguito Sisti -, ogni agronomo ha rapporti con le comunità locali ed ha promosso iniziative per lo sviluppo locale, sviluppando delle pratiche agricole per la produzione di cibo».Il Congresso si articolerà in 3 sessioni plenarie con l’esposizione di 12 position paper; verrà animato da 6 forum in rete che consentiranno la partecipazione interattiva degli agronomi di tutti i continenti. I temi dei forum saranno quelli della biodiversità e miglioramento genetico, della sostenibilità e produttività, dello sviluppo ed identità locale, dell’alimentazione e scarti alimentari, della cultura progettuale e responsabilità sociale, ed infine dei cambiamenti climatici e territorio di produzione.