All’interno del contesto pataticolo italiano, la produzione di patate in Emilia Romagna è di assoluta rilevanza economica: basti pensare che troviamo seminati nel 2013 circa 5.300 ettari a livello regionale, di cui circa 2.570 sono nella provincia di Bologna. L’ISTAT al 25 febbraio 2014 rileva 41.000 ettari di patate a livello nazionale.
Situazione – Nella provincia di Bologna, le numerose aziende che hanno fatto della patata il loro core business, da anni perseguono la strada della qualità che ha portato all’eccellenza del settore pataticolo in tutta Italia. A testimoniare questa scelta di qualità c’è l’impegno che i pataticoltori hanno messo per arrivare al riconoscimento della Patata di Bologna D.O.P., Denominazione di Origine Protetta che segue i Regolamenti dettati dalle UE e dal Ministero delle Politiche Agricole. L’ottenimento di un riconoscimento tanto ambito ha richiesto dedizione e uno sforzo economico che si è tradotto nella valorizzazione di un’eccellenza che ha pochi paragoni in Italia per questo settore. Le Associazioni di Produttori Emiliano Romagnole ASSOPA e APPE non vogliono vedere il loro lavoro vanificato da operazioni speculative di ogni genere, né tantomeno da un’informazione mediatica non sempre corretta che si vorrebbe sostituire alla magistratura. Invitiamo a visitare il sistema dei controlli approvato e verificato a norma di Legge, messo a punto dal consorzio Patata di Bologna DOP a cui aderiscono le Organizzazione dei Produttori regionali ASSOPA e APPE. Per questo ASSOPA e APPE chiedono alle Autorità Giudiziarie di fare chiarezza sulla vicenda delle patate di importazione contraffatte per italiane, accertando nel più breve tempo possibile la realtà dei fatti affinché non siano penalizzate tutte quelle aziende, iniziando dai produttori e finendo alla GDO, che hanno contribuito alla costruzione del Sistema Bologna.