I toni usati in queste settimane da parte dell’esecutivo sul valore della concertazione – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – sono state spesso preoccupanti e maldestre. Come Confeuro abbiamo sempre sostenuto l’esigenza di arrivare presto a delle sintesi e a delle risposte che permettessero al paese di uscire fuori dalla crisi economica, ma questo è ben distante dall’avallare l’idea secondo cui il dialogo con le organizzazioni di rappresentanza sia superfluo. Un settore come il primario – prosegue Tiso – non può prescindere dal confronto con chi lavora costantemente per i diritti e i bisogni degli operatori del comparto agroalimentare e, anzi, è semmai vero che in questi anni la concertazione è stata troppo spesso limitata alle sigle di rappresentanza “tradizionali” e poco estesa alle nuove forze che si stanno chiaramente affermando nel mondo agricolo. Il nostro auspicio – conclude Tiso – è che l’esecutivo non scambi il suo diritto/dovere di governare con una deriva estranea agli interessi dei cittadini e lontana da quelle basi democratiche di cui, molto spesso impropriamente, le nostre istituzioni si fanno vanto.
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