Piccoli comuni: senza agricoltori la Toscana non sarebbe così bella

La bellezza del territorio toscano è la bellezza dell’agricoltura. Senza gli agricoltori si avrebbe l’abbandono delle campagne, dei piccoli borghi rurali e del valore aggiunto che l’agricoltura è in grado di dare in termini di tutela dell’ambiente e del paesaggio, e in termini di valore aggiunto economico per il turismo e agroalimentare. Per questo la Cia Toscana, partecipa domenica 1 giugno a Voler Bene all’Italia, la festa dei Piccoli Comuni che si svolge in migliaia di paesi e borghi. In Toscana l’evento principale si svolgerà a Capolona (Ar). Per l’intera giornata, nel delizioso borgo aretino, saranno presenti gli stand di aziende associate Cia con le migliori produzioni agricole (degustazione e vendita): vini, oli, formaggi, salumi ed altre eccellenze. La manifestazione – organizzata da Legambiente Arezzo e dal comune di Capolona in collaborazione con la Cia Toscana e con il patrocinio della Regione Toscana – sarà dedicata interamente alla bellezza del territorio e rappresenterà l’occasione di conoscere e sostenere lo straordinario patrimonio storico e culturale di queste roccaforti di identità, tradizione e coesione sociale. Valori che grazie all’accostamento con la Festa della Repubblica sono riaffermati anche in veste politica: l’adesione, infatti, sarà legata alla sottoscrizione di un appello all’innovazione per le aree interne, per la sopravvivenza e il rilancio dei piccoli comuni e per difenderne la vivibilità e la loro bellezza che verrà consegnato al Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Toscana rurale – «In Toscana  – sottolinea Luca Brunelli, presidente Cia Toscana – oltre il 75 per cento dei piccoli comuni conta meno di 5mila abitanti e oltre 90 per cento di questi ha produzioni enogastronomiche tipiche e di qualità. Valorizzare e sostenere i piccoli comuni rurali vuol dire far vivere la nostra regione e i nostri territori. I piccoli comuni sono la vera forza della Toscana, chi in queste aree rurali vive e lavora – in primis gli agricoltori –; una insostituibile sentinella per la tutela dell’ambiente e del paesaggio. Senza la Toscana rurale si avrebbe una perdita dell’identità e della riconducibilità di prodotti legati ai “piccoli” territori, con una perdita tangibile in termini economici, oltre che storico-culturali. Per questo è necessario rimettere al centro le politiche dell’agricoltura – come la Cia Toscana ha ricordato in questi giorni ai sindaci neo-eletti -, perché sono il motore di sviluppo di queste aree, un volano a livello economico e sociale. Fondamentale in questo senso, potenziare le aree rurali di infrastrutture e con servizi, per evitare l’abbandono delle attività agricole e delle campagne».

Casentino
– La scelta di Capolona, come sede, non è casuale – ricorda Legambiente -. Il piccolo comune, infatti, rappresenta un esempio di virtuosità anche per quanto riguarda le buone pratiche. Con il 68% di raccolta differenziata al 30 novembre 2013 è il comune con la più alta percentuale della provincia di Arezzo. Ma non è tutto: il comune promuove la filiera corta per la mensa scolastica e l’educazione alimentare con circa 300 pasti al giorno per le scuole materne, primarie e secondarie.

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