In occasione della 41° Giornata mondiale dell’Ambiente dedicata alla relazione tra cibo e risorse naturali, l’INEA ha organizzato il seminario “Ridurre le eccedenze e lo spreco nella filiera agroalimentare. quali strategie?” a Roma. Focus dell’incontro è stato il tema degli sprechi alimentari che si verificano all’interno dell’intera filiera: produzione, post-raccolta, commercializzazione dei prodotti, trasformazione, logistica, distribuzione e consumo dei prodotti primari e derivati. Quello degli sprechi è un tema al centro del dibattito internazionale (1,3 miliardi di tonnellate di cibo ancora perfettamente commestibile, di cui 89 milioni di tonnellate in Europa vengono sprecati ogni anno) per i risvolti sociali, politici, economici e ambientali, soprattutto in un periodo di crisi e di contrazione dei consumi delle famiglie. «Gestire al meglio la questione degli sprechi alimentari – ha sottolineato Giovanni Cannata Commissario Straordinario dell’INEA – non solo può produrre un vantaggio economico per le imprese ma permette anche di evitare il consumo inutile di risorse naturali (terra, acqua ed energia) necessarie nei diversi anelli della filiera che vanno dal campo alla tavola. La questione è stata finora affrontata soprattutto per quanto riguarda le grandi quantità di prodotti alimentari che vengono scartati soprattutto nella fase di commercializzazione e consumo sebbene ancora perfettamente commestibili, mentre è meno analizzato il fenomeno del food losses, che riguarda le perdite alimentari che si verificano nella fase della produzione, raccolta, trattamento, conservazione, stoccaggio e prima trasformazione agricola dovute a fattori climatici, organizzativi, tecnici e ambientali. Come INEA su questi temi possiamo fornire il nostro contributo in termini di analisi e individuazione di interventi utili per le imprese e le amministrazioni competenti».
«Il tema degli sprechi alimentari – ha spiegato Il Vice Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Senatore Andrea Olivero – è un tema di fondamentale importanza per il Ministero, in quanto è la sede ideale per veicolare i concetti di responsabilità dell’alimentazione e della garanzia di prodotti alimentari di qualità, salubri e competitivi all’interno del mercato internazionale. Il contrasto degli sprechi è un tema che presenta differenti ricadute in termini non solo ambientali, ma anche e soprattutto sociali ed etiche, dal momento che ben 4 milioni di persone oggi hanno difficoltà ad alimentarsi in maniera adeguata. Proprio quest’ultima componente ci impone di trovare politiche e soluzioni in grado di consentire il recupero e il riutilizzo di tutto ciò che può essere recuperato lungo l’intera filiera». Sono intervenuti inoltre Andrea Segrè, dell’Università di Bologna, Cristiana Peano, dell’Università di Torino e Carlo Alberto Pratesi, dell’Università Roma Tre – Barilla Center Food Nutrition.
L’INEA è un ente pubblico istituito nel 1928, che svolge attività di ricerca, di rilevazione, analisi e previsione nel campo strutturale e socio-economico del settore agro-industriale, forestale e della pesca.