Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che il Ministro Maurizio Martina ha espresso piena soddisfazione per l’accordo raggiunto oggi, in seno al Consiglio dei Ministri europei dell’Ambiente, in merito al nuovo testo elaborato dalla Presidenza greca che modifica la Direttiva 2001/18/CE sugli OGM. “L’intesa raggiunta – ha sottolineato il Ministro – introduce la necessaria flessibilità che consente agli Stati membri di decidere in merito alla gestione della propria agricoltura, permettendo di vietare o limitare la coltivazione degli OGM nel proprio Paese. Il compromesso evidenzia, nonostante il diverso approccio di alcuni Stati Membri, la volontà generale di superare i problemi legati al sistema vigente. Ribadisco – ha aggiunto il Ministro Martina – l’importanza di un’adozione rapida della Direttiva, auspicando che il relativo iter possa concludersi durante il semestre di Presidenza italiana, quantomeno con il raggiungimento dell’accordo politico nella fase della co-decisione con il nuovo Parlamento europeo”.
Più in dettaglio, la nuova Direttiva approvata oggi prevede che, durante la fase istruttoria coordinata dall’EFSA sulla richiesta di introduzione sul mercato europeo di un prodotto OGM da parte di una impresa, lo Stato membro possa chiedere all’impresa l’esclusione del proprio territorio dalla fase della “coltivazione”. Nel caso in cui nessun accordo fosse raggiungibile con l’impresa su detta limitazione geografica, lo Stato Membro è autorizzato ad assumere un proprio provvedimento di divieto o limitazione della coltivazione, motivandolo anche con ragioni di politica agricola. È previsto, in tal caso, un esame da parte della Commissione europea sul contenuto del provvedimento, esame che dovrà comunque esaurirsi in un periodo di 75 giorni, cessato il quale lo Stato Membro potrà procedere unilateralmente, recependo o no le osservazioni della Commissione. Lo Stato Membro può attivare analoga procedura anche per i prodotti OGM già autorizzati a livello comunitario (come ad esempio il mais MON810), entro il termine di sei mesi dall’entrata in vigore della nuova Direttiva. Il Ministro Martina, infine, ha espresso apprezzamento per la decisione del Consiglio di Stato, arrivata nella stessa giornata di oggi 12 giugno, che ha rigettato la domanda di sospensiva del decreto Interministeriale 12 luglio 2013, dei Ministri della Salute, dell’Ambiente e dell’Agricoltura, che ha stabilito il divieto di coltivare il mais MON810 sul territorio italiano sino al gennaio 2015. In questo modo, il Governo attua pienamente la strategia di difesa delle produzioni agricole di qualità italiane richiesta tra l’altro con mozioni unanimi anche dal Senato e dalla Camera dei Deputati.
CONFEURO: OGM, DAL CONSIGLIO AMBIENTE EUROPEO UNA SCELTA CONTRO LA CONOSCENZA – L’accordo politico sugli Ogm raggiunto oggi in Lussemburgo dai ministri dell’Ambiente Ue – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – gira completamente le spalle alla conoscenza ed evidenzia tutte le contraddizioni e la retorica che da anni dominano questo dibattito. Il testo approvato dal consiglio Ambiente, il quale verrà ora sottoposto alla seconda lettura del Parlamento europeo – continua Tiso –, nega in tutta evidenza il diritto/dovere di conoscere le conseguenze delle coltivazioni Ogm e annulla di fatto il ruolo politico dell’IUe, ancora una volta incapace di indicare con chiarezza una strategia comune. Come Confeuro – prosegue Tiso – abbiamo sempre ritenuto sterile e priva di contenuti la divisione tra i fautori degli Ogm e i contrari e abbiamo invece sempre messo in rilievo l’esigenza di una indagine conoscitiva adeguata per valutare con cognizione i pro e i contro di queste coltivazioni. Quel che inevitabilmente accadrà nei prossimi anni, con buona pace di tutti i “No Ogm” – conclude Tiso – sarà l’affermazione nel mercato globale di quest’ultimi per maggiore velocità di produzione, superiore adattabilità al mercato e minori costi di produzione. E tutto questo senza che nessun organo internazionale di indiscutibile imparzialità possa certificarne l’assenza di effetti negativi per la salute dell’uomo.