In oltre 2.300 comuni italiani il prossimo 16 giugno, già soprannominato il “lunedì nero dei contribuenti”, scade il termine per il pagamento della prima rata della Tasi, la nuova tassa sui servizi indivisibili (dall’illuminazione pubblica alla manutenzione stradale). A farne le spese anche gli agricoltori, che devono sopportare il pagamento della Tasi su tutti i fabbricati rurali, sia abitativi che strumentali, con aggravi significativi della tassazione. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori. Nel dettaglio, l’analisi che la Cia ha svolto sulle delibere comunali, anche attraverso il proprio Caf, evidenzia una generale mancanza di attenzione verso il settore agricolo, sottoposto a Tasi anche sui fabbricati rurali strumentali (vale a dire stalle, rimessaggi degli attrezzi, depositi) in base all’aliquota stabilita dalla legge: solo pochi comuni hanno ridotto l’aliquota e soltanto in quei comuni dove è stato stabilito di tassare, attraverso la Tasi, la sola abitazione principale si registra l’esclusione per fabbricati agricoli strumentali.
Ma non è finita – Adesso all’applicazione della Tasi ai fabbricati rurali strumentali, indipendentemente dalla loro ubicazione -sottolinea la Cia- si aggiunge la previsione di assoggettamento a Imu dei terreni agricoli ubicati nei territori di collina e di montagna, prevista dal decreto 66 del 2014, in attesa di regolamentazione, fino al 2013 esentati dall’imposta. Tutto questo rischia di provocare una situazione insostenibile per migliaia di agricoltori che rischiano di trovarsi nell’impossibilità di pagare un aggravio impositivo non giustificato e, oltretutto, privo di qualsiasi principio di gradualità. Ecco perché “riteniamo essenziale che i circa 6 mila comuni che devono ancora deliberare sull’applicazione della Tasi -dichiara il presidente nazionale della Cia, Dino Scanavino- operino tenendo conto della specificità del settore agricolo e della composizione del patrimonio immobiliare produttivo, escludendo dall’assoggettamento a tributo almeno i fabbricati rurali strumentali”. A questo proposito, il presidente della Cia ha annunciato l’invio di una lettera al presidente dell’Anci, Piero Fassino, per chiedere un incontro sul tema e affrontare il “nodo agricolo”.
CONFEURO: TASI E VECCHIA IMU DURO COLPO AL SETTORE – Le scadenze di Tasi e vecchia Imu previste per lunedì 16 sono sempre più motivo di sconcerto e preoccupazione – dichiara il Presidente nazionale della Confeuro Rocco Tiso. Gli agricoltori si vedono costretti di nuovo a pagare la tassa su tutti i fabbricati rurali, compresi quelli strumentali (rimessaggi, capannoni ecc.). Il primario – continua Tiso – considerato fiore all’occhiello di quel Made in Italy invidiatoci in tutto il mondo, dovrebbe essere tutelato dalle istituzioni, mentre di fatto sembra messo completamente ai margini del processo di riforme. E’ necessario – conclude Tiso – che l’Esecutivo quanto prima trovi il coraggio di varare seri provvedimenti in favore del settore, a cominciare dal prendere in considerazione l’ipotesi di abolire (o restituire per chi ha già pagato) le tasse sui fabbricati agricoli, che potrebbero essere per gli agricoltori italiani un carico troppo pesante da sopportare e divenire la causa principale della chiusura di numerose imprese agricole.