Si è appena chiusa l’antica Fiera della Cipolla e dell’Aglio di Isernia dedicata ai San Pietro, che ha avuto una sua degna anticipazione con la bella e interessante iniziativa di Venerdì, “Guizzar di Pesci, articolata in: un incontro con le autorità, il sindaco di Isernia Luigi Brasiello, e il Presidente della Camera di Commercio di Isernia, Pasqualino Piersimoni; la consegna del Premio nazionale di cultura enogastronomica “Allium Cepa”, organizzato dall’Accademia italiana della cucina, delegazione di Isernia, con il patrocinio e il contributo della locale Camera di Commercio; un convegno sui generis con i tre premiati relatori, introdotti da un voce narrante, quella dell’attrice-cantante Caterina Venturini e la tromba del bravissimo maestro Roberto De Carlo, direttore dell’Accademia musicale e della banda musicale di Larino e, infine, una magnifica serata di galla nel salone delle Feste del Grand Hotel Europa, quale omaggio alla buona cucina di pesce e dei grandi vini. Un pomeriggio, quello che si è svolto nell’Aula Magna dell’Itis della Città dell’Homo Aeserniensis, tutto all’insegna della cultura enogastronomica, della buona musica e della bella narrazione, con i testi curati dal giornalista Francesco Ventimiglia.
Nei saluti delle autorità è venuto fuori il valore di un testimone importante del territorio la “Cipolla di Isernia”, di forma schiacciata dalla grande bontà, che ha tutto per rappresentare una opportunità di lavoro e di sviluppo dell’agricoltura isernina, di promozione e immagine, insieme ad altre importanti risorse, della Città e del Molise. Il premio “Allium cepa”, giunto alla VI edizione, consistente in un grande piatto in ceramica Raku realizzato interamente a mano – da considerarsi un pezzo unico – da Simona Cimino. Non a caso riporta sul bassorilievo tutti i più importanti testimoni del territorio isernino come: i Tratturi; il Caciocavallo e la tradizione casearia dell’Alto Molise; la Campana della Pontificia Fonderia Marinelli di Agnone; la Zampogna di Scapoli; il Grano della Sagra dei Covoni di Pescolanciano; gli Ulivi secolari di Venafro, Pozzilli, Fornelli e Monteroduni e il grande Olio di qualità, riconosciuto dalla storia; la Cipolla e il Tombolo di Isernia, le Forbici di Frosolone, lo Spillone in filigrana d’argento del costume nuziale di Roccamandolfi: l’immagine di un paese arroccato tipico comune molisano. Volendo si possono aggiungere il Tartufo; la Mozzarella e la Ricotta di Bufala Dop; i confetti, l’ostia e l’arte dolciaria; il sito dell’Homo Aeserniensis; la Signora di Conca Casale, uno squisito salume ; il Pane di Longano e, per chiudere, il Teatro di Pietrabbondante, sospeso su un paesaggio che dai mille metri di altitudine si porta sino al mare.
Con il Presidente nazionale dell’Accademia italiana della cucina, prof. Giovanni Ballarini, e il Direttore del Laboratorio di biologia marittima e pesca a Fano, nonché docente dell’Università di Bologna, prof. Corrado Piccinetti, la delegazione dell’Aic di Isernia, coordinata dalla d.ssa Giovann Maria Maj, ha voluto premiare, onorandomi, anche me, quale esperto di enogastronomia e saggista. Ai tre premiati è stato chiesto di sviluppare un tema, riportato nel programma, avendo come soggetto il pesce ed, alla fine, di sviluppare un confronto sulle questioni esposte con particolare riferimento al valore ed al significato dell’acqua, sia dolce che salata, e del pesce, di fiume come di mare. Ancora un volta la brava Giovanna Maria Maj, il suo vice, Franco Di Nucci e l’insieme degli accademici della delegazione di Isernia, hanno centrato l’obiettivo, in particolare quello di riempire di significati e di cultura una manifestazione “La Fiera della Cipolla” che, a parte il Sindaco e il Presidente della Camera di commercio di Isernia, non ha trovato attenzione e riscontro nel governo regionale. Sarà per la prossima edizione.