E’ scattato oggi, 1° luglio, e resta in vigore fino al 31 agosto il periodo "ad alto rischio incendi boschivi". Da oggi dunque divieto di accendere fuochi, bruciare residui vegetali e compiere altre operazioni che possano creare pericolo d’incendio. A ribadire l’avviso è stato oggi l’assessore all’agricoltura e foreste, Gianni Salvadori, che insieme a tutti i protagonisti della "macchina antincendio" che opera in Toscana ha tenuto una conferenza stampa. Presenti il Viceprefetto Annamaria Santoro, dirigente della protezione civile, il comandante dei Vigili del Fuoco, Cosimo Pulito, il nuovo comandante del Corpo Forestale dello Stato, Giuseppe Vadalà, i rappresentanti del volontariato. "Da oggi – ha sottolineato l’assessore – la normativa diventa ancora più stringente rispetto al passato. C’è infatti una novità. Con un decreto legge entrato in vigore il 25 giugno si stabilisce che nel periodo "ad alto rischio incendi boschivi"è vietato qualunque tipo di abbruciamento e questo modifica anche la normativa regionale che invece li consentiva in certe ore e a certe distanze dal bosco. Da oggi al 31 agosto – ha ripetuto l’assessore – il divieto è assoluto. Fuori dal periodo ad alto rischio invece dovrà essere il sindaco, con ordinanza, a stabilire orari e distanze per bruciare potature, sfalci ecc". "Il periodo che si apre oggi – ha aggiunto Salvadori – è la fase più delicata per la quale raccomandiamo a tutti estrema attenzione, in una regione come la nostra dove la superficie boscata, oltre un milione di ettari, copre metà del territorio. Il rispetto delle regole è essenziale – ha aggiunto – per scongiurare incidenti come quelli verificatisi a giugno in provincia di Arezzo e di Massa, per colpa di fuochi destinati a bruciare residui vegetali. Non ci stanchiamo mai di invitare tutti alla massima prudenza e attenzione e chiediamo di collaborare segnalando i principi di incendio alla Sala operativa unificata permanente della Regione Toscana, attiva 24 ore su 24 tutto l’anno, attraverso il numero verde 800425425, oppure il 1515 del Corpo Forestale dello Stato e il 115 dei Vigili del Fuoco". L’organizzazione regionale antincendi boschivi (AIB) integra le risorse, i mezzi e le competenze di Province, Comuni, Unioni dei Comuni, Enti Parco regionali e, grazie alla stipula di specifiche convenzioni, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e del Corpo Forestale dello Stato. Un coinvolgimento di forze che è integrato in maniera determinante dalle associazioni di volontariato. L’assessore ha rivolto a tutti "un ringraziamento particolare per la preziosa attività svolta nel settore durante tutto l’arco dell’anno".
Una forza antincendio di 4700 uomini, 600 mezzi e 10 elicotteri – La forza antincendio è composta di 4700 uomini e 600 mezzi. Il coordinamento a livello regionale è della SOUP – sala operativa regionale, e 10 centri provinciali (COP AIB). 180 sono i direttori delle operazioni AIB. La componente terrestre è di 498 operai forestali e 4.220 volontari , con 615 mezzi operativi. A livello aereo vi sono 10 elicotteri ai quali si possono aggiungere i mezzi della flotta aerea nazionale, messi a disposizione dalla Protezione Civile, in occasione di eventi di particolare gravità. I 10 elicotteri sono dislocati operativamente nelle basi di Mondeggi (FI), Villa Cognola (AR), La Pineta (SI), Alberese (GR), il Giardino (LI), Monte Serra (PI), Tassignano (LU), Cinquale (MS), Macchia Antonini (PT), La Pila (Elba).
L’accordo fra la Regione e i Vigili del Fuoco – L’accordo che regola per tutto il 2014 la lotta attiva agli incendi boschivi tra la Regione Toscana e la Direzione regionale dei Vigili del fuoco è stato rinnovato pochi giorni fa con la stipula siglata anche dal Prefetto di Firenze, in rappresentanza del Ministero dell’Interno. Oltre alla partecipazione dei Vigili del Fuoco alle attività della Sala operativa unificata permanente della Regione e dei Centri operativi provinciali, l’accordo prevede il potenziamento delle strutture dei Vigili, al fine di garantire un efficace e continuo supporto operativo alla lotta attiva antincendi, in particolare nelle aree ad alto rischio e sulle isole (Elba, Capraia e Giglio). Il principio del supporto operativo consente di garantire una continuità di servizio nei due ambiti di competenza, incendi boschivi per l’organizzazione regionale e incendi di vegetazione per i Vigili del Fuoco. Nel 2013, in base ai dati disponibili, l’organizzazione AIB è intervenuta a supporto della struttura V.V.F. su 477 incendi di vegetazione, mentre sono stati 199 in tutto gli incendi boschivi che hanno impegnato l’organizzazione AIB sull’intero territorio toscano. Nello stesso anno gli elicotteri AIB sono intervenuti su 7 incendi di vegetazione.
La convenzione con il Corpo Forestale dello Stato – Nello scorso mese di maggio è stata rinnovata anche la collaborazione fra Regione Toscana e Corpo forestale dello Stato, regolata da una convenzione ad efficacia triennale che definisce una serie di attività di controllo e sorveglianza del territorio da parte del Corpo forestale dello Stato e che ha permesso, fin dal 1982 di lavorare in sinergia alla tutela del patrimonio forestale della Toscana. Completano il quadro un accordo con la regione Liguria che ha portato alla stesura di procedure operative condivise tra i due sistemi antincendi boschivi regionali e tra le rispettive sale operative AIB. E analoga procedura è in fase di definizione anche con l’Umbria.
La Convenzione Regione Toscana – CVT – CRI – Nel mese di giugno la Regione Toscana ha rinnovato anche le due Convenzioni annuali con il Coordinamento volontariato toscano e con la Croce Rossa Italiana che garantiscono un apporto irrinunciabile da parte degli oltre 4 mila volontari (CVT) e degli oltre 200 soci (CRI) impegnati in Toscana nell’attività antincendi boschivi. I contributi erogati nell’ambito delle due convenzioni sono destinati unicamente all’organizzazione delle squadre e dei mezzi operativi, mentre non è previsto alcun genere di rimborso personale. I contributi sono indipendenti dall’attività svolta.
Vietato costruire, ma anche cambiare coltura, cacciare e pascolare animali – La normativa regionale prevede che nelle aree bruciate siano vietate l’edificabilità (per 20 anni), la trasformazione del bosco in altra coltura (15 anni), il pascolo (10 anni) e la caccia (5 anni). Le norme sono stringenti anche per coloro i quali operano nel settore. Il servizio aereo AIB riceve un corrispettivo che è indipendente dal numero e dall’entità degli eventi. Gli interventi di prevenzione e ripristino sono effettuati con maestranze forestali assunte con contratti a tempo indeterminato, senza effettuare appalti o affidamenti a strutture esterne; i volontari convenzionati non ricevono rimborsi personali, ma unicamente contributi alle associazioni di appartenenza.
L’impegno finanziario della Regione: 11 milioni per il 2014 – Per il 2014 la Regione Toscana ha confermato l’impegno di oltre 11 milioni di euro, per garantire le attività di previsione, prevenzione e contrasto agli incendi boschivi. Per raggiungere il massimo livello di efficienza operativa la Regione Toscana sceglie ogni anno di investire anche nell’attività di formazione del personale utilizzando un punto di eccellenza: il Centro regionale antincendi boschivi "La Pineta di Tocchi", a Monticiano (Siena), dove annualmente circa 1.200 operatori AIB tra volontari e personale degli Enti partecipano ai corsi di addestramento e aggiornamento.
Bilancio positivo nei primi mesi del 2014, ma l’attenzione resti alta – I primi sei mesi del 2014 sono stati caratterizzati in Toscana da un numero contenuto di incendi di bosco: in tutto 65, contro una media, nello stesso periodo degli ultimi 5 anni, di oltre 150 incendi (-57%). Particolarmente ridotta (-89%) anche la superficie boscata interessata dalle fiamme: quasi 20 ettari contro gli oltre 183 ettari andati in fumo, in media, da gennaio a giugno negli ultimi 5 anni. Le condizioni meteo hanno contribuito a ridurre il fenomeno, ma il dato relativo alla superficie boscata media ad evento, sceso fino a 0,33 ettari, segnala il livello di efficienza raggiunto dall’organizzazione regionale antincendi boschivi. Praticamente tutti questi incendi sono stati chiusi nelle primissime fasi di intervento, contenendo così i danni e i costi di spegnimento. I 65 incendi sono stati registrati dall’inizio dell’anno in quasi tutte le province toscane, ad eccezione del territorio di Siena, (8 ad Arezzo, 7 a Firenze, 12 a Grosseto, 3 a Livorno, 11 a Lucca 10 a Massa Carrara e a Pisa, 3 a Pistoia e 1 a Prato). 59 volte la superficie boscata percorsa dal fuoco era meno di un ettaro. In altri 4 casi la superficie era compresa tra l’ettaro e l’ettaro e mezzo, mentre nei 2 incendi di un certo rilievo sviluppatisi a marzo nel comune di San Marcello Pistoiese e a maggio in quello di Capannori (Lucca) sono andati in fumo, rispettivamente 4 e 5 ettari. Un buon risultato ottenuto grazie alla concentrazione delle forze (sia terrestri che aeree) a disposizione, nelle prime due ore degli interventi di lotta attiva: uno dei principi base dell’Organizzazione AIB toscana che è stato ribadito anche nel Piano operativo regionale antincendi boschivi che fornisce le linee guida per i prossimi 3 anni di attività.