Tra gennaio e aprile di quest’anno le esportazioni italiane di vini e mosti si sono attestate a 6,42 milioni di ettolitri, un dato che porta in positivo la variazione sullo stesso periodo del 2013 (+1%). In termini monetari prosegue la tendenza alla crescita (+3%), seppure a ritmi decisamente più contenuti rispetto agli anni scorsi. Lo rivela l’Ismea, evidenziando andamenti diversi tra i vari segmenti. In particolare lo sfuso arretra sia in quantità (-4%) che negli introiti (-18%), mentre i confezionati segnano una crescita del 2% (+4% in valore).
I numeri – Sulla battuta d’arresto degli sfusi pesa la concorrenza spagnola che sta avendo forti ripercussioni anche sui prezzi dei vini italiani, in forte calo. A livello di singoli mercati, l’analisi Ismea indica una leggera crescita dell’export in Usa (+1% i volumi) e un aumento più deciso in Regno Unito (+3%), a fronte di riduzioni in Germania (-4%) e Canada (-7%). Corrono le esportazioni di vini tricolore in Francia (+13%), Austria (+10%) e nei Paesi scandinavi; si osserva inoltre una ripartenza sia in Cina che nel mercato russo. Riguardo alle importazioni, in questi primi quattro mesi dell’anno è emersa, il relazione ai volumi, una contrazione complessiva del 17% su base annua (-20% in termini monetari). E’ boom per i vini australiani, in forte ascesa sul mercato italiano: il paese dal sedicesimo posto si è portato quest’anno in quinta posizione.
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