“Le aziende frutticole attraversano, da anni, un momento difficile, aggravato in maniera determinante dalla durissima congiuntura di mercato degli ultimi mesi. La crisi, che ha investito il settore della frutta estiva, con quotazioni che sono arrivate anche a 15 centesimi/kg per pesche e nettarine, sta investendo anche le colture autunnali, come le pere, con un preoccupante effetto boomerang”. Lo ha sottolineato il presidente della Federazione nazionale di Prodotto (FNP) della Frutta fresca della Confederazione, Giorgio Tusini, al termine della riunione che ha approfondito le tematiche legate alla difficile situazione del comparto ed alla quale ha partecipato anche il presidente di Confagricoltura Mario Guidi.
Mercato – “Gli squilibri di mercato e la totale perdita del reddito – ha osservato Tusini – sono stati aggravati in maniera determinante dall’embargo imposto dalla Russia da inizio agosto”. “È imprescindibile la dichiarazione di stato di crisi del settore – ha proseguito il rappresentante dei frutticoltori di Confagricoltura – e sollecitiamo adeguati provvedimenti, intervenendo a tutti i livelli, comunitario, nazionale e regionale, a tutela della competitività e della salvaguardia delle imprese. Abbiamo definito un piano di interventi che proporremo alle istituzioni ed alle amministrazioni competenti”. “Non c’è molto tempo per intervenire – ha concluso Giorgio Tusini – a salvaguardia di un settore essenziale della nostra agricoltura, che rappresenta oltre il 20% del valore della produzione agricola ed è rilevante per l’impatto socio-occupazionale sull’economia del nostro Paese”.