“Il rapporto dell’Istat conferma che siamo leader in Europa per i prodotti di qualità e vogliamo continuare a far crescere questo primato, puntando sulla distintività del nostro agroalimentare. I 13 miliardi di euro al consumo testimoniano l’importanza del settore nel contesto economico nazionale. Il sistema delle Dop e Igp è una garanzia per i consumatori, che valorizza i territori e l’origine e sulla quale stiamo lavorando intensamente. Una parte fondamentale della tutela passa attraverso il sistema dei controlli, che è uno dei più avanzati al mondo. Non lo diciamo noi, ma un approfondito audit della Commissione Ue che nelle sue conclusioni conferma che l’Italia mette in campo misure che vanno oltre quelle richieste dall’Europa”.
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha commentato i dati del rapporto Istat ‘Prodotti agroalimentari di qualità’, presentato oggi.
L’AUDIT DELLA COMMISSIONE EUROPEA SUL SISTEMA DEI CONTROLLI SULLE DOP E IGP ITALIANE – Pochi giorni fa è stato notificato ufficialmente al Ministero delle politiche agricole l’esito dell’audit della Commissione europea sulle strutture nazionali di controllo del sistema di qualità certificata. Nelle conclusioni formali si legge: “In linea generale, il sistema in atto in Italia per i controlli ufficiali delle denominazioni registrate come DOP/IGP/STG è efficace. I controlli ufficiali dei prodotti DOP/IGT/STG sono delegati a organismi di controllo, a loro volta sottoposti a un’adeguata supervisione. In molti casi, l’Autorità di controllo ha attuato misure che vanno oltre i requisiti previsti dall’UE”.
CONFEURO: DATI ISTAT, LA QUALITA’ SI ACCOMPAGNI ALL’ONESTA’ – Il primato dell’Italia per il conferimento di riconoscimenti Dop, Igp e Stg da parte dell’Unione Europea – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – conferma la salubrità e genuinità del lavoro svolto dagli operatori agricoli nostrani. Questo però – continua Tiso – non può giustificare lo sperpero di risorse, a volte nazionali, a volte europee, per finanziare progetti dalla dubbia utilità. C’è un elemento che le istituzioni devono tenere in debita considerazione, ed è quello relativo alla necessità di ricostruire un rapporto di fiducia con i cittadini che, tra inchieste e atti di corruzione, si sta perdendo e logorando ogni istante di più. In questi anni – prosegue Tiso – in molti settori produttivi le condotte illecite sono divenute ordinarie e diffuse, e questo non ha fatto altro che generarne di nuovo e violente. Quel che serve – conclude il presidente nazionale Confeuro – è un anno zero nel quale reintrodurre con vigore i criteri dell’onestà e della trasparenza. Solo in questo modo, infatti, i cittadini potranno stare sereni sull’utilizzo delle risorse pubbliche e sulla moralità di chi ha l’onore di rappresentarli.