Agricoltura toscana in ginocchio, ma è urgente modificare gli strumenti di risarcimento attuali. Lo sottolinea la Cia Toscana il giorno dopo il tremendo nubifragio con grandinate e bomba d’acqua che ha colpito le campagne fiorentine, da Bagno a Ripoli fino al mare, seguendo il corso dell’Arno. E’ drammatica la prima stima dei danni secondo la Cia: flagellati vigneti, oliveti e produzioni ortofrutticole (oltre a strutture allagate e compromesse), anche del 100% come nell’area empolese, in particolare nel comune di Cerreto Guidi (frazione di Stabbia il luogo più colpito) ma anche nei comuni di Fucecchio, Vinci, San Miniato (comunque l’intera area empolese-montalbano). "Stiamo monitorando fin dai minuti successivi al nubifragio ogni nostra singola azienda – dice Giordano Pascucci, direttore Cia Toscana -, in tutta l’area da Firenze al mare le colture più colpite sono l’olivo e la vite, in alcuni casi la stagione è completamente compromessa. Segnaleremo al più presto i danni esatti subiti in queste aree ai Comuni, Province e Regione". La Cia Toscana chiederà l’attivazione dello stato di calamità "ma soprattutto – sottolinea Pascucci – chiediamo il ristorno del 100% dei danni. La frequenza di questo tipo di calamità (bombe d’acqua, grandinate, vento forte) che stanno martoriando sempre più spesso la Toscana e che colpiscono zone circoscritte ma con danni totali per le singole aziende, impongono di passare a nuovi strumenti di risarcimento che mettano al riparo le aziende agricole. Gli attuali strumenti non sono più sufficienti e le aziende agricole toscane rischiano per una bomba d’acqua di cinque minuti di vedere distrutto il lavoro ed il reddito di un anno intero. Situazione non più sostenibile".
Nubifragio, agricoltura toscana in ginocchio. Cia: ‘Rivedere sistema di risarcimento’
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