Gli italiani in bolletta continuano a ridurre ogni tipo di spesa, compresa quella per la tavola, come dimostrano i dati sulle vendite al dettaglio dei generi alimentari che anche a luglio cedono il passo, con una flessione del 2,5 per cento tendenziale e una contrazione già acquisita dell’1,1 per cento nei primi sette mesi dell’anno. Vuol dire che la situazione economica del Paese resta critica e impone nuovi tagli draconiani sul cibo, con quasi 15 milioni di famiglie che continuano a svuotare il carrello alimentare in quantità e qualità. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito agli ultimi dati Istat.
Cala la GDO – Ma la triste novità è che a luglio non hanno ceduto soltanto gli acquisti nei piccoli negozi di quartiere (-4,2 per cento), finora più esposti agli effetti della crisi. Anche la spesa nella Gdo è diminuita dell’1,7 per cento, coinvolgendo sia supermercati (-2,9 per cento) che ipermercati (-2 per cento), e questo nonostante il moltiplicarsi di promozioni e offerte speciali, con più del 30 per cento dei prodotti sugli scaffali “a sconto”. Vuol dire che, a dispetto della pressione promozionale altissima, il budget degli italiani è così ridimensionato dalle conseguenze della recessione -osserva la Cia- che si prosegue a comprare solo l’essenziale in un caso su due. Le famiglie continuano a tagliare in primis sulla qualità, ricorrendo sempre di più al discount, ultimo baluardo della spesa “low-cost” e unica forma distributiva che cresce continuativamente, segnando a luglio +1,7 per cento e +2,5 per cento nei primi sette mesi del 2014. E poi si riduce anche la quantità, con un calo drammatico da gennaio a luglio soprattutto per salumi, latte e derivati (entrambe le voci -4,8 per cento); uova (-2,8 per cento); ortofrutta (-1,1 per cento); vino (-2,8 per cento) e acqua minerale (-1,4 per cento)