Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che si è svolta oggi pomeriggio presso la Sede del Consiglio provinciale di Alessandria, alla presenza del Ministro Maurizio Martina, la riunione operativa per valutare la situazione sul territorio in seguito all’emergenza maltempo. “Vogliamo dare risposte concrete e immediate alle imprese agricole colpite dall’alluvione. – ha affermano il Ministro Martina – Stiamo accelerando le procedure di erogazione degli aiuti per consentire alle aziende di ricevere i soldi quanto prima e riprendere le loro attività. Per far fronte alle esigenze del comparto, è stata inoltre richiesta una integrazione del Fondo di solidarietà nazionale, attraverso una dotazione straordinaria di bilancio per il 2015”.
Con il Fondo di solidarietà nazionale è possibile beneficiare di contributi fino all’80% del danno sulla produzione lorda vendibile ordinaria, di prestiti ad ammortamento quinquennale, della proroga delle rate delle operazioni di credito in scadenza e di contributi in conto capitale per il ripristino delle strutture aziendali e la ricostituzione delle scorte eventualmente compromesse o distrutte. Ė possibile poi richiedere l’accesso all’esonero, fino al 50%, del pagamento dei contributi previdenziali per sé e i propri dipendenti. Tramite ISMEA si possono, inoltre, attivare le procedure di rinvio rata per gli imprenditori colpiti dalla calamità, per non dover far fronte, entro il 31 dicembre, a un nuovo esborso finanziario.
Maltempo – “Questi fenomeni atmosferici, sempre più frequenti e intensi, – ha concluso Martina – ci impongono un cambio di rotta. La nostra azione di Governo è mirata proprio a favorire piani di azione preventivi. In questo contesto si inquadrano le scelte fatte, in sinergia con le Regioni, con l’approvazione della nuova Politica agricola comune, in particolare con i pagamenti diretti che, per la prima volta, mettono al centro dell’attenzione non solo la competitività del sistema agricolo ma anche il territorio, la cui difesa non può prescindere dall’esigenza di mantenere un tessuto agricolo e rurale vitale. Molte delle scelte fatte sulla Pac vanno inquadrate in questo senso. A cominciare dall’inserimento nel sistema di aiuti di 2,5 milioni di nuovi ettari, in gran parte pascoli in precedenza esclusi; la convergenza interna su base nazionale dell’importo dei pagamenti diretti; e infine la determinazione della figura dell’agricolture attivo attraverso criteri che privilegiano chi risiede nelle zone svantaggiate e di montagna. Con il secondo pilastro, dedicato allo sviluppo rurale, destiniamo poi quasi 9 miliardi di euro, nei prossimi 7 anni, alla difesa del territorio e dell’ambiente”.