Si è svolta oggi a Firenze una giornata di studio dedicata a: “Batteri vascolari fitopatogeni trasmessi da insetti, promossa dal Comitato Consultivo dei Georgofili sui problemi della difesa delle piante. La globalizzazione ha, tra gli aspetti meno felici, quello di favorire la propagazione di fitopatie che mettono a repentaglio coltivazioni di specie vegetali, quando vengono in contatto per la prima volta con i loro agenti. Questi problemi diventano ancora più gravi quando, nel nuovo ambiente, le malattie trovano condizioni favorevoli al loro insediamento e meccanismi naturali che ne facilitano la diffusione. E’ questo il caso delle affezioni indotte dai cosiddetti batteri vascolari fitopatogeni (BVF), trasmessi da insetti, la cui epidemiologia differisce da quella delle batteriosi tradizionali. I BVF, infatti, si localizzano all’interno del sistema vascolare dell’ospite e da qui vengono acquisiti da insetti che su questi tessuti si nutrono e che li trasportano su altri ospiti, infettandoli. L’esito di queste infezioni è sempre grave, basta pensare al caso del disseccamento rapido dell’olivo, causato da Xylella fastidiosa, patogeno da quarantena tra i più temibili, che ha creato vasto allarme nel Salento e su tutto il territorio nazionale e comunitario. L’ampia gamma di ospiti e di vettori dei BFV fa in modo che, una volta entrati in un territorio, essi vi si insediano così tenacemente da diventare non più sradicabili. Le strategie di lotta sono quindi rivolte più al contenimento che alla soppressione. Necessario il massimo coordinamento tra scienziati, enti locali, agricoltori e tutti coloro che possono essere coinvolti per difendere le piante.
Batteri vascolari fitopatogeni trasmessi da insetti: il caso del disseccamento rapido dell’olivo
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