“Per avere una visione globale sulla situazione delle donne italiane non si poteva ignorare quella delle donne in agricoltura. Nel nostro Paese 230.000 aziende, pari al 15,9% del totale, sono a conduzione femminile. Imprese che muovono un giro d’affari di 60 miliardi di euro all’anno”. Lo ha detto Marina Di Muzio nel suo intervento, oggi a Roma, in occasione degli Stati generali delle donne in Italia. Le donne in agricoltura rappresentano numeri importanti, che crescono ancora se consideriamo che più del 90% delle aziende agricole italiane sono a conduzione familiare. Per queste donne, che contribuiscono in maniera determinante a soddisfare il bisogno primario di produrre cibo, ma anche di salvaguardare e tutelare il territorio, si fa troppo poco.
“Per questo in occasione della giornata internazionale della donna rurale, il 15 ottobre – ha sottolineato Marina Di Muzio – abbiamo simbolicamente incrociato le braccia e postato sui social migliaia di foto di imprenditrici a braccia conserte. Una protesta silenziosa, un segnale per ricevere attenzione”. Nella crescita del comparto agricolo e del sistema Italia, sono le donne il valore aggiunto. “E’ una presenza purtroppo quasi silente ma determinante – ha ricordato la presidente – che si è rimboccata le maniche e in assenza quasi totale di misure di conciliazione ha creato aziende (nonostante le difficoltà come l’accesso al credito) e curato le famiglie”. “Si sente forte la necessità – ha continuato la presidente di Confagricoltura Donna – di avere leggi e misure a sostegno dell’imprenditoria femminile agricola. Le aree rurali è stato troppo spesso escluso dai progetti di crescita del Paese: occorrono strutture sanitarie, sportive, scolastiche, asili, la banda larga, ma anche misure sul credito”. L’anno prossimo l’Italia ospiterà l’Expo che sarà dedicata proprio ai temi del cibo e della nutrizione. “E’ una grande opportunità – ha concluso Di Muzio – per l’universo femminile in genere e per le agricoltrici in particolare, nella loro doppia veste di produttrici di cibo e di donne che danno il nutrimento. Non facciamoci sfuggire questa occasione e partiamo proprio da Expo per dimostrare che l’Italia è capace di essere un Paese per le donne”.