«Sul tema dell’Imu sui terreni agricoli guardiamo con molta attenzione a quella che sarà la decisione definitiva del Tar del Lazio prevista per il prossimo 21 gennaio ma non escludiamo soluzioni clamorose, come quella dello spostamento della sede legale del Comune». Così il sindaco di Asciano Paolo Bonari interviene sui criteri previsti dal Decreto del Governo per il pagamento dell’Imposta Municipale Unica.
Demenziale – «Una norma demenziale varata a fine anno che revisiona le aree di esenzione – sottolinea Bonari – e che rischia di mettere in ginocchio le nostre aziende già provate da una crisi senza precedenti. Un territorio collinare come quello ascianese, dove le uniche colture possibili sono quelle cerealicole, che oggi offrono una redditività molto bassa, si troverà a dover chiedere ai proprietari dei terreni un salasso complessivo di oltre 280mila euro semplicemente perché il proprio Municipio è situato a valle anziché in collina. Una norma che è una violazione palese di ogni criterio di buon senso e che soprattutto non tiene minimamente in considerazione il valore delle colture praticabili sui terreni ed il contesto in cui questi sono inseriti. A giugno abbiamo fatto sacrifici enormi di bilancio per esentare con successo le nostre aziende dal pagamento della Tasi sui fabbricati agricoli strumentali. Un intervento completamente vanificato dal provvedimento del Governo di fine novembre. Se il 21 gennaio il Tar del Lazio non dovesse confermare lo stop al decreto – prosegue il primo cittadino di Asciano – ai nostri agricoltori non resterà che pagare l’Imu 2014, ma questo non ci impedirà di cercare soluzioni anche clamorose per il 2015, come lo spostamento della sede comunale nella frazione di Chiusure (più alta di 200 metri rispetto al capoluogo e quindi ci sarà un risparmio per il Comune e di conseguenza per i cittadini ed aziende), se questo servirà ad ottenere quantomeno un’esenzione per coltivatori diretti e Imprenditori agricoli. Personalmente esprimo forte vicinanza ai sindaci dei comuni montani che oggi manifestano a Roma – conclude Bonari – ed invito apertamente la politica locale e gli altri sindaci del senese a prendere iniziative insieme su questo tema».