Imu, ci siamo. Fra pochi giorni la sentenza del Tar del Lazio che, il 21 gennaio, dovrà esprimersi sulla sospensiva dopo vari ricorsi presentati da più parti dell’Anci. Il 26 gennaio è invece fissato il termine del pagamento della tassa. Pagare o non pagare: questo è il dubbio degli agricoltori italiani che ovviamente vorrebbero non far fronte all’imposta, in momenti in cui crisi, mercati e maltempo stanno già penalizzando il settore. Nel Senese c’è anche chi minaccia si spostare la sede comunale per evitare il pagamento ad un buon numero di aziende (LEGGI). Intanto quaranta senatori del Partito Democratico e due del gruppo delle autonomie, hanno sottoscritto la lettera della senatrice Maria Teresa Bertuzzi che chiede al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, e ai Ministri delle politiche agricole e forestali, degli affari regionali, autonomie e sport e dell’economia e delle finanze, di sospendere per l’anno 2014 “l’applicazione del criterio altimetrico legato al paradosso della localizzazione della residenza municipale impostando a partire dal 2015 una misura ispirata a logiche davvero riformatrici e criteri oggettivi”. “Il Governo – spiega la senatrice Donatella Albano – si era impegnato a dicembre a sospendere il tributo, data la violazione dello Statuto del contribuente che prescrive almeno 60 giorni per il pagamento di una tassa, lo ha rinviato al 26 gennaio; ma siamo in attesa della sentenza del Tar del Lazio che deve confermare o meno la sospensiva dell’IMU visti i ricorsi ANCI di Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto, previsto per il 21 gennaio. Condividiamo – ha aggiunto Albano – quanto sollevato dalle associazioni di categoria, ossia l’inadeguatezza del criterio altimetrico, rilevato nel punto in cui si trova il municipio del Comune interessato, perché produce iniquità tra terreni confinanti ma appartenenti a Comuni la cui residenza municipale si trova a quote diverse. Pertanto chiediamo ulteriormente al Governo di arrivare a una nuova soluzione per il 2015 che restituisca equità fiscale”.
L’ex ministro De Girolamo (Ncd): Inizato countdown, ma Governo e PD nel caos – “Un epilogo che, da mesi, abbiamo cercato in tutti i modi di scongiurare, avanzando soluzioni e percorsi fattibili sia per quanto riguarda l’esenzione totale dal pagamento, sia per la revisione dei criteri. Proposte a saldi invariati, sulle quali – spiega l’ex ministro delle politiche agricole Nunzia De Girolamo (Ncd) – potevano convergere anche le altre forze politiche, in primis il Pd, partito di cui è espressione il ministro competente. Per il Nuovo Centrodestra sarebbe facile dire #AvevamoRagioneNoi (utilizzando l’hastag lanciato dalla De Girolamo), ma preferiamo lanciare un appello a scendere #TuttInCampo, perché nessuno può sottrarsi dall’impegno di evitare oltre il danno la beffa per agricoltori”.
In Toscana la Cia consiglia le proprie aziende ‘a non pagare’ – «L’Imu è un prelievo insostenibile per gli agricoltori, in particolare per coloro che operano nelle aree montane (secondo la precedente classificazione Istat). Consigliamo i nostri associati a non effettuare alcun versamento nell’attesa di un provvedimento correttivo da parte del Governo che sollecitiamo venga adottato tempestivamente. E’ iniquo il contenuto del provvedimento per gli agricoltori che operano nelle aree montane, oltre alla modalità di attuazione e di prelievo. E’ necessario superare l’attuale situazione di incertezza e confusione che interessa l’intero settore agricolo». E’ quanto sottolinea la Cia Toscana – nel documento della Giunta Regionale Cia – sulla vicenda Imu a pochi giorni dal responso del Tar del Lazio del 21 gennaio, che se non dovesse confermare lo stop al decreto obbligherà il pagamento dell’Imu 2014 entro il 26 di questo mese. Per la Cia Toscana il settore agricolo è in una situazione economica complessiva di grave difficoltà, ma nonostante la contrazione di talune produzioni e le ripetute avversità climatiche, continua a contribuire alla tenuta della coesione socio-economica ed al mantenimento o, in alcuni casi, all’incremento dell’occupazione, confermandosi un settore vitale e che può ulteriormente svilupparsi e contribuire al rilancio dell’intera economia regionale. La vicende produttive, di mercato ed avversità meteorologiche che interessano l’agricoltura toscana, ed in particolare alcuni comparti strategici del settore con la diminuzione drastica di alcune produzioni, quali l’olio di oliva e la contrazione produttiva delle altre produzioni a partire dal vino, le calamità naturali che hanno interessato ripetutamente diverse realtà territoriali, le difficoltà di collocazione sul mercato di diversi prodotti, l’embargo russo che ha colpito le esportazioni di importanti produzioni regionali non consentono al settore agricolo di sopportare ulteriori pesi fiscali. La Giunta Regionale di Cia Toscana attende fiduciosa la decisione nel merito del TAR del Lazio ma è contraria fin da ora a qualsiasi aumento del prelievo IMU sui terreni agricoli. La Cia conferma il proprio impegno per contrastare questo tributo non sostenibile.
La nuova classificazione Istat prevede tre fasce: comuni in pianura, tutti quelli fino a 280 metri di altitudine, dove tutti i terreni sono soggetti a Imu. I comuni con altitudine fra 281 e 600 metri, pagano Imu sui terreni i proprietari non iscritti all’Inps come Coltivatore Diretto o Imprenditore agricolo professionale (Iap); sopra i 600 i comuni sono considerati montani e tutti i terreni sono esenti dal pagamento imu. Quindi rispetto alla precedente classificazione molti comuni della fascia intermedia, che prima erano considerati montani, adesso si trovano un imu da pagare.