Le iniziative promosse in tutt’Italia da Agrinsieme per sollecitare un intervento di correzione sostanziale sull’Imu agricola hanno già coinvolto migliaia di agricoltori e trovato grande attenzione da parte delle istituzioni locali. Manifestazioni si sono svolte a Grosseto, Firenze, Arezzo, Siena, Pisa, Viterbo, Torino, Alessandria e l’azione sindacale del coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari proseguirà con altre iniziative al Nord, al Centro e al Sud del Paese.
URGENZA – Vogliamo sollecitare le forze politiche e di governo -sottolinea Agrinsieme- a individuare, anche per il 2014, parametri più appropriati rispetto a quelli contenuti nel Dl 4/15 che si rifanno agli elenchi Istat dei comuni montani o parzialmente tali e che lo stesso Istituto di statistica, con una presa di posizione ufficiale, ha dichiarato non più aggiornati e quindi non adeguati a valutare l’effettiva natura e posizione del terreno su cui deve basarsi la tassazione Imu.
AGRINSIEME – Il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative del settore agroalimentare ribadisce la necessità di apportare significativi correttivi al Decreto Legge, in modo da rivedere le storture attuali ed evitare che gli agricoltori siano chiamati a pagare un’imposta che, dovendo rispondere essenzialmente a ragioni di gettito, omette di considerare il rispetto di principi quali la sostenibilità, l’equità e la ragionevolezza che, invece, dovrebbero essere alla base di qualsiasi norma impositiva. Occorre procedere rapidamente per arrivare a una definizione del 2014 -conclude Agrinsieme- e bisogna procedere altrettanto velocemente per assicurare una revisione strutturale dell’imposizione locale sugli immobili agricoli, per la quale assicuriamo la nostra disponibilità a un confronto costruttivo con i ministeri competenti.
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