Una vicenda su cui, già nel luglio 2014, accesero i riflettori il Presidente del Parco dell’Alta Murgia Cesare Veronico e Legambiente Puglia. Il grido d’allarme sulla tutela dei grani duri tipici fu raccolto dal deputato Giuseppe L’Abbate e dalla senatrice Daniela Donno, ambedue parlamentari pugliesi 5 Stelle della Commissione Agricoltura di Camera e Senato, che inviarono una lettera all’Assessore regionale Nardoni. Una missiva che, però, non ricevette mai risposta. “Ed il forte ritardo della Regione Puglia nell’emanazione dei bandi sui PSR – commenta L’Abbate (M5S) – denota tutta l’incapacità del Governo Vendola di gestire i fondi europei”. E se da un lato i cerealicoltori non vengono sostenuti attraverso i “Piani di Sviluppo Rurale”, dall’alto devono subire anche lo scotto dell’imperante contraffazione. “Le denunce delle aziende agricole le abbiamo raccolte in una proposta di legge presentata il 23 luglio 2013 ma che il Governo Renzi ed il PD preferiscono non discutere, tenendola ferma nei cassetti della Commissione Giustizia – continua il parlamentare 5 Stelle L’Abbate – La proposta ha l’obiettivo di modificare il codice penale in materia di contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari”. In sostanza, il M5S chiede un inasprimento delle pene sino “all’interdizione dall’esercizio della professione, arte, industria, commercio o mestiere nonché l’interdizione dagli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese”.
Un altro aspetto fondamentale è quello della filiera agroalimentare, la quale riunisce una varietà di operatori (agricoltori, trasformatori, commercianti, grossisti, dettaglianti e grande distribuzione) che operano in un sistema di relazioni fortemente asimmetrico, dove la posizione dei produttori (agricoltori e allevatori) è tradizionalmente più debole di quella degli acquirenti (industrie di trasformazione e distributori), anche per la possibilità che hanno quest’ultimi di differenziare il prodotto e per il minor grado di concentrazione del settore agricolo rispetto a quelli a valle della filiera. “Questa asimmetria amplia la sproporzione tra prezzi alla produzione e prezzi al consumo e favorisce pratiche commerciali sleali – continua il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) – Per questo, credo sia indispensabile promuovere e potenziare, così come disposto dalla nuova normativa comunitaria sull’OCM unica (Regolamento UE 1308/2013), le aggregazioni tra produttori e quelle tra gli operatori di filiera al fine di stabilizzare i prezzi, incentivare la produzione, gestire le crisi e migliorare la competitività del settore. Per questo, abbiamo appena presentato una risoluzione sulle Organizzazioni di Produttori (OP) e sulle Organizzazioni Interprofessionali (OI)”. L’obiettivo dell’atto di indirizzo del M5S in Commissione Agricoltura è quello di “attivare ogni utile iniziativa, anche in collaborazione con le associazioni di categoria, volta a diffondere la conoscenza e il funzionamento degli strumenti di aggregazione”.
“La Puglia soffre da sempre il problema dell’eccessiva frammentazione. È arrivato il momento di unire le forze per imporsi sul mercato globale – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – Mentre, per quanto riguarda i controlli che le aziende agricole richiedono, è sufficiente prendere l’elenco delle strutture di controllo delle DOP e delle IGP del settore agroalimentare al 19 novembre 2014, pubblicato sul sito del Mipaaf, per vedere che per quanto riguarda il Pane di Altamura i controlli spettano alla società Bioagricert S.r.l.”.