Ancora una volta agricoltura toscana in ginocchio. Questa volta per colpa del vento che ha spazzato via coltivazioni, serre, capannoni, piante con raffiche dai 100 ai 150 km orari. Colpita gran parte della regione – sottolinea la Cia Toscana -. I tecnici della Cia stanno monitorando fin dalle prime ore di questa mattina l’intero territorio toscano per un report sulla conta dei danni che sia dettagliato e puntuale. Risarcimento immediato e completo. «Chiediamo il ristorno del 100% dei danni – sottolinea la Cia Toscana -. La frequenza di questo tipo di calamità (bombe d’acqua, grandinate, vento forte) che stanno martoriando sempre più spesso la Toscana e che colpiscono zone circoscritte ma con danni totali per le singole aziende, impongono di passare a nuovi strumenti di risarcimento che mettano al riparo le aziende agricole. Gli attuali strumenti non sono più sufficienti e le aziende agricole toscane rischiano per una bomba d’acqua di cinque minuti di vedere distrutto il lavoro ed il reddito di un anno intero. Situazione non più sostenibile».
Brutto risveglio per la Versilia: il vento forte che ha soffiato per l’intera nottata non ha risparmiato infatti i sette comuni della Versilia che sono stati colpiti da raffiche violente oltre i 100 km/h. A farne le spese nel settore agricolo e florovivaistico, soprattutto le frazioni di Lido di Camaiore, Capezzano, Pianore e Marina di Pietrasanta: ingenti i danni. Oltre l’80% delle serre sono state danneggiate o completamente distrutte dal forte vento che nei casi migliori ha scoperchiato solamente le strutture, negli altri ha divelto i pali che le sorreggevano. Stimati danni produttivi oltre che economici con interi raccolti andati distrutti; il vento nello scoperchiare le serre agricole ha infatti “bruciato” le colture e le primizie, per lo più pomodori e zucchine, che i contadini avevo piantato nelle scorse settimane, colture che rappresentano nella maggior parte dei casi la fonte principale di reddito per buona parte degli agricoltori. Danni ma di minore entità anche a Viareggio e a Massarosa. In provincia di Prato e Firenze (Mugello in particolare) danni alle serre e a strutture fisse (stalle ricoveri attrezzi), caduta rami ed alberi di alto fusto. In provincia di Pistoia si sono registrati danni importanti al vivaismo. Anche in questo caso distrutte intere coltivazioni, scoperchiati capannoni e serre rase al suolo per le raffiche di vento. I danni si sono verificati principalmente nella pianura e zona collinare-montana dei comuni di Pistoia, Serravalle, Quarrata, Agliana e Montale. Danni diffusi in città, agli edifici e soprattutto al verde nei parchi e viali, con molti alberi sradicati e strade ancora interrotte. Nei comuni della Valdinievole danni inferiori, con qualche olivo secolare sradicato, nella zona Larciano Lamporecchio, serre in parte danneggiate nel pesciatino, alcuni alberi di alto fusto sradicati, soprattutto nei parchi. Tornando all’area pistoiese, quella dei vivai, i danni nelle aziende sono ingentissimi: oltre l’80% delle aziende vivaistiche risultano aver subito danni ingenti, con alcuni associati disperati; in certe zone, ed in particolare nella direttrice Pistoia-Chiazzano-Agliana, tutte le serre sono state distrutte ed i danni alle altre strutture sono ingentissimi; sono inoltre danneggiate, in modo diffuso, soprattutto le piante coltivate a terra. Ci segnalano anche numerosi olivi abbattuti nelle zone collinari e aree boschive sradicate. Sulla zona costiera in provincia di Livorno (Val di Cornia) ad essere colpite sono state le aziende orticole: campi di ortaggi spazzati via dal vento, capannoni distrutti così come in alcuni casi danni alle attrezzature agricole. Vento forte anche nelle aree interne della Toscana dove ad avere la peggio sono stati gli oliveti ed i vigneti, con molti rami spezzati e piante sradicate. Inoltre molti mezzi agricoli sono stati impegnati per liberare le strade in cui erano franati cipressi, pini e altri alberi sradicati dal forte vento. Nel Senese la situazione più critica si è verificata in Val d’Orcia; danni anche nelle aree interne del Grossetano in particolare nella zona di Semproniano, e nell’Aretino con viti ed olivi spaccati dal vento.