Pizza o Happy Meal? Tuo figlio non ha dubbi. Non lascia spazio all’immaginazione il nuovo spot di McDonald’s in onda sulle tv nazionali ( oppure guardalo qui ) . Lo spot si basa su una esplicita comparazione fra una pizza tradizionale ed il menù per bambini della multinazionale del panino. Anche la scena è ambientata prima in una grigia pizzeria, dove la tranquilla famiglia, composta da mamma, babbo e bambino, deve ordinare al cameriere. Ma poi il bambino decide per l’Happy Meal box (costo 4 euro), che come informa l’azienda “contiene non solo un pasto completo con frutta yogurt e porzioni adatte ai bambini ma anche una sorpresa dedicata a loro”. Venti secondi che non hanno lasciato indifferente il pubblico italiano, il consumatore medio, quelli napoletani in particolare. Perché un attacco frontale come un simbolo del made in Italy. Eppure nei mesi scorsi la multinazionale Usa aveva sposato alcune produzioni certificate (come la carne Chianina o la Bresaola della Valtellina) per i suoi panini global. Oltre all’essere main sponsor di Expo 2015 con tanto di benedizione del Ministero delle Politiche Agricole.
Cambio di strategia di comunicazione dovuta anche alla crisi del re degli hamburger? Chissà. Intanto l’utile netto di McDonald’s è calato nel 2014 del 15%, a 4,76 miliardi di dollari. E McDonald’s ha annunciato l’uscita del suo amministratore delegato, Don Thompson, dopo tre anni alla guida del colosso dei fast food.
Lo spot intanto ha fatto imbufalire anche i pizzaioli napoletani. Un commento ad Agricultura.it arriva da Antonio Pace presidente dell‘Associazione Verace Pizza Napoletana: «L’happy meal più invitante della pizza napoletana? Sarà forse per i gadget che i bambini cercano nella confezione del famoso pasto? A questo proposito voglio evidenziare che la verace pizza napoletana è agli antipodi della filosofia globalizzata di Mc Donald’s e, nel caso specifico, è risaputo quanto i bambini amino la pizza. Noi non ci sentiamo assolutamente in competizione con un tipo di proposta tanto distante dai canoni salutistici della Dieta Mediterranea di cui la pizza è portabandiera. Mc Donald’s basa le sue proposte su strategie di marketing aggressive – aggiunge il presidente Pace – come la fidelizzazione del cliente partendo dalla tenera età: il famoso Happy Meal è una confezione che contiene un panino con hamburger, una porzione di patatine ed un dolce. Ma l’oggetto più importante è il gioco compreso nel cestino».
L’Associazione Verace Pizza Napoletana punta anche il dito sull’aspetto salutistico del panino. «Il problema – continua Pace -, per quanto ci riguarda, non sono tanto le scelte di marketing più o meno aggressive, ma la qualità dei prodotti che proponiamo ai bambini. Una pizza margherita standard (con un panetto di 250 gr.) arriva a circa 800 calorie, se riduciamo la porzione (un bambino non mangerà mai una pizza intera!) aggiungendo una bibita non gasata riusciamo a restare intorno alle 700 calorie a pasto. L’Happy Meal contiene circa 600 calorie che per un bambino non sono tante. Il problema principale non è il numero di calorie ma la qualità delle calorie – sottolinea l’Associazione -. Quanto è grassa e da quali carni si preparano gli hamburger? Quale olio viene utilizzato per cottura delle patatine surgelate:colza? Quanta salsa tipo maionese viene aggiunta? Quanti conservanti contiene il morbido panino? La pizza verace napoletana, grazie al nostro disciplinare, è un prodotto artigianale che prevede l’impiego di materie prime selezionate come la mozzarella di bufala o il fiordilatte, il pomodoro campano e l’olio extravergine di oliva. La pizza risulta così un piatto unico completo e bilanciato dal punto di vista nutrizionale. Ma a questo punto occorre fare un appello ai genitori affinché controllino ciò che mangiano i propri figli: permettergli di ‘sgarrare’ ogni tanto va anche bene ma quotidianamente dobbiamo imporre ai nostri figli quella cultura alimentare suggerita dalla nostra Dieta Mediterranea che, fornisce ai futuri genitori gli strumenti per scegliere alimenti non solo gustosi ma sani e soprattutto italiani».
Ancora più duro è l’intervento di Massimo Di Porzio, vicepresidente dell’Associazione Verace Pizza Napoletana: «Il nostro ufficio legale sta valutando le azioni legali da intraprendere per mettere fine al vergognoso attacco contro un simbolo della Dieta Mediterranea. Benché dal punto di vista razionale – continua Di Porzio – è inconfutabile tanto la qualità che il gradimento che la pizza napoletana gode da parte dei bambini, è ignobile comparare due prodotti tanto diversi solo per sconsigliare il ristorante preferito dalle famiglie italiane: la pizzeria. E’ chiaro che il colosso americano tenti di screditare il suo maggior competitor, ma speculare sulla salute dei bambini è troppo. Non è la prima volta né l’ultima che Mc Donald attacca le nostre tradizioni culinarie ma questa volta siamo intenzionati ad intraprendere quelle iniziative che, se ci ripagheranno in termini economici, saranno trasformate dall’AVPN in ulteriori corsi di educazione alimentare per i bambini».