I Giovani della filiera agroalimentare si sono confrontati, oggi a Jesolo, su un tema di sempre maggiore attualità: “l’impronta ambientale degli alimenti”. L’iniziativa conclude la prima parte del progetto “#Filiereintelligenti”, avviato dai Giovani di Confagricoltura in collaborazione con i Giovani di Federalimentare ed il CNR. Numerosi gli interventi. Pierpaolo Duce, Ricercatore dell’Istituto di Biometeorologia-CNR si è chiesto: "Che impatto ha sull’ambiente un litro di latte o un pacco di pasta”? Ha affermato perciò che “L’impronta ambientale del cibo – il foodprint – misura il costo ambientale degli alimenti nell’immediato futuro. Per cui, la sua diffusione sulle etichette consentirà di ridurre gli sprechi e di scegliere in modo più consapevole il cibo". Il Presidente dei Giovani Imprenditori di Federalimentare, Francesco Divella, ha sottolineato come “L’Industria alimentare segua con attenzione il tema della valutazione delle performance ambientali dei prodotti, partecipando attivamente al dibattito avviato in sede comunitaria. La valutazione, su base volontaria, delle performance ambientali dei prodotti alimentari, caratterizzati da un’incredibile varietà di tipologie e di processi e da filiere molto articolate e diverse tra loro – ha sottolineato Divella – deve poggiare su strumenti il più possibile armonizzati, accessibili anche alle PMI, e su solide evidenze scientifiche. E’ inoltre importante garantire l’applicazione di un approccio non discriminatorio tra prodotti e processi, considerando ogni fase del ciclo di vita del prodotto lungo l’intera filiera per fornire al consumatore un’informazione chiara e completa. L’ impegno da parte delle aziende nella riduzione e valutazione degli impatti ambientali – ha concluso Divella – va comunicato con strumenti oggettivi, adeguati e trasparenti, affinché i consumatori, attraverso le migliaia di prodotti alimentari acquistati quotidianamente, possano effettuare scelte di consumo consapevoli ed adottare stili di vita sostenibili.”
Filiere intelligenti – Il presidente dei Giovani di Confagricoltura, Raffaele Maiorano, ha illustrato il progetto #Filiereintelligenti, richiamando “L’impegno degli agricoltori nel gestire l’ambiente: un’attività d’impresa fondamentale perché il nostro settore ha un ruolo chiave nella sua tutela e nella riduzione delle emissioni di gas serra. Abbiamo a cuore la salute del pianeta e il benessere dei consumatori e, come organizzazione – ha sottolineato Maiorano – crediamo in una nuova economia sostenibile, capace di conciliare gli aspetti ambientali, sociali ed economici. La nostra passione per l’agricoltura e l’ambiente nel quale produciamo e la responsabilità che sentiamo di avere verso le prossime generazioni ci portano ad affrontare in modo concreto questo tema. E’ con questo obiettivo che abbiamo dato vita al progetto Ecocoud, recentemente premiato nella seconda edizione di ‘vivere a spreco zero’. Confagricoltura mette a disposizione l’ingegno delle aziende associate – ha proseguito Maiorano – per raccontare al mondo e al sistema quali siano gli esempi di sostenibilità che possono essere messi in campo per rendere disponibili, anche in futuro, le risorse naturali, il paesaggio, gli habitat e la biodiversità. E’ necessario continuare a garantire opportunità di lavoro, capacità di soddisfare la richiesta alimentare e salvaguardia della salute umana – ha concluso Maiorano – facendo in modo che queste risorse siano utilizzate in modo efficiente e contribuiscano allo sviluppo rurale del nostro territorio”. Maurizio Notarfonso, per Federalimentare, nel sottolineare infine l’attenzione della Federazione per le tematiche della ricerca e dell’innovazione anche sul tema della sostenibilità, ha presentato le attività del progetto europeo LIFE FoodPrint in cui la Federazione è partner tramite il Consorzio europeo SPES GEIE.
I giovani imprenditori agroalimentari si misurano col tema dell’Impronta ambientale degli alimenti
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