Il progetto della Carbon Footprint del Vino Nobile di Montepulciano diventa un modello su scala nazionale. Il sistema che calcola l’ “impronta di carbonio” del ciclo produttivo di una bottiglia di Nobile, ovvero le emissioni di CO2 derivanti dalla realizzazione del pregiato vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, è stato infatti riconosciuto da un gruppo di istituzioni ed aziende che operano ai massimi livelli nel campo della qualità e delle relative certificazioni e che abbineranno quindi il proprio nome a quello del progetto.
L’innovazione di Montepulciano – L’idea di misurare la Carbon Footprint della DOCG di Montepulciano e di attivare una serie di pratiche per la diminuzione o la compensazione della emissioni di anidride carbonica è stata presentata in occasione dell’Anteprima del Vino Nobile 2014 dal Comune di Montepulciano (che ha finanziato il progetto), dal consorzio dei produttori e dall’Università Marconi di Roma, incaricata della realizzazione tecnico-scientifica. Il programma, che ha ricevuto il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Siena e della Camera di Commercio provinciale, in circa un anno è passato dalla fase progettuale a quella sperimentale e, proprio con la piattaforma tecnologica pronta per essere utilizzata, gli stessi promotori lo hanno presentato a Valoritalia, uno dei leader nell’attività di controllo sui vini, e all’Unione Italiana Vini, CSQA Certificazioni e FederDOC.
L’intesa – Gli interlocutori hanno prontamente compreso la portata rivoluzionaria del progetto, hanno espresso convincimento ed entusiasmo e, di fronte alla proposta del Sindaco di Montepulciano Andrea Rossi, che lo ha offerto a costo zero, hanno aderito; stesso atteggiamento ha manifestato il Gambero Rosso, voce leader a livello internazionale nell’informazione eno-gastronomica, che ha ugualmente garantito il proprio appoggio per il “lancio” della notizia e per la relativa campagna. “L’Amministrazione Comunale ha ritenuto di poter offrire il progetto ai nostri qualificati interlocutori – spiega il Sindaco Rossi – perchè il nostro obiettivo è fare della sostenibilità ambientale non un business ma un valore sociale. Noi vogliamo che chiunque possa partecipare alla salvaguardia dell’ambiente, a partire dalla piccole aziende che, pur dotate di grande sensibilità, non avrebbero risorse da dedicare a progetti così impegnativi. In senso più ampio riteniamo che ampliando a quanti più territori possibili concetti e metodi di difesa del territorio, il beneficio sia generale e ricada su tutti”.
Vini a ridotto impatto ambientale – “Il progetto della Carbon Footprint del Nobile si caratterizza perchè non è legato ad una singola azienda ma fa riferimento ad un intero distretto produttivo che coincide con quello del Comune” sottolinea Rossi. “La nostra esperienza, che è già in una fase avanzata, può essere considerata come un progetto-pilota, applicabile anzitutto ad altre aree ma anche ad altri settori produttivi, per esempio quello turistico, per misurarne l’impatto ambientale e porre in atto le buone pratiche che compensano le emissioni di CO2 nell’atmosfera”. “Al gruppo che ha come riferimento Valoritalia mettiamo a disposizione la piattaforma con l’obiettivo finale di creare un marchio di garanzia della sostenibilità ambientale anche in vista della scadenza del 2020 che, attraverso il Patto dei Sindaci, impone una riduzione del 20% delle emissioni. La parte pubblica – conclude il Sindaco – non ha solo concepito il progetto, finanziato il suo avvio e propiziato la possibilità di condividerlo ma mette anche sul piatto della bilancia le “buone pratiche” (installazione di pannelli fotovoltaici, attivazione di impianti a biomasse etc.) che producono energia pulita da fonti rinnovabili”. L’intesa raggiunta tra il distretto del Nobile e gli importanti partner si tradurrà anzitutto in una presentazione a livello nazionale del progetto che si svolgerà a Montepulciano.