Le problematiche legate alla Xylella – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – non sono unicamente pugliesi, ma europee. Non si può invocare la Ue solo nei momenti in cui risulta più comodo farlo e tralasciarla invece quando il suo contributo potrebbe essere decisivo. Il tema Xylella – continua Tiso – viene erroneamente affrontato come se si trattasse unicamente di un batterio da debellare, ma invece è molto di più: è il risultato della mancata ricerca in ambito agroalimentare e della mancata volontà di discutere di questioni di cruciali importanza legate al soddisfacimento dei bisogni primari. Uno dei motivi per cui dal 1° Maggio in poi diserteremo Expo ed eviteremo di parlarne – conclude Tiso – è anche questo; perché nell’esposizione universale non ci sarà un’occasione di dibattito su questi temi tra operatori agricoli, agro-industrie e istituzioni. E quindi ci troviamo a chiederci, a pochi giorni dall’inizio dell’evento, e con noi tanti altri, a cosa servirà tutto questo se non ad accreditare molte grandi aziende dalle dubbia qualità delle produzioni come genuine e a trasformare in una passerella i problemi del mondo agricolo?
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