Lo studio dell’ISPRA sul consumo del suolo italiano – dichiara il presidente nazionale Confeuro Rocco Tiso – ci allarma e spaventa come non mai. I dati ci raccontano di come quasi il 20% della fascia costiera italiana, oltre 500 Km2, è perso ormai irrimediabilmente. E’ quindi di assoluta priorità – continua Tiso – attivare subito un piano per fermare il consumo del suolo. Ma le misure da prevedere devono essere scadenzate a lungo termine, non basta certo affermare semplicemente che basta costruire un po’ meno.
Settore primario – Ribadiamo a gran voce che solo attraverso il primario si possono affrontare seriamente queste problematiche, perché da sempre – sottolinea Tiso – l’agricoltura è custode del territorio e da sempre, tramite il lavoro dei suoi operatori, ha per l’ambiente un’attenzione e una cura che altri settori produttivi non possono avere endemicamente. Rimettere il comparto agricolo al centro del dibattito politico e del rilancio del sistema paese – conclude Tiso – significherebbe affrontare e risolvere anche queste preoccupanti minacce al suolo italiano.