“Confagricoltura è fortemente preoccupata per la politica fiscale “punitiva” del Governo sulla produzione di bevande fermentate a base di materie prime agricole”. – Lo ha detto il vicepresidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti intervenendo all’incontro organizzato da Assobirra, a Milano, “#lasceltagiusta. Meno tasse sulla birra per rilanciare una filiera importante dell’agroalimentare italiano”.
“Nel caso della birra – ha sottolineato Giansanti – i continui aumenti dell’accisa inevitabilmente contribuiscono ad un progressivo calo del consumo di questa bevanda in Italia. La preoccupazione non riguarda solo le ripercussioni sulla produzione industriale di malto e birra, sull’occupazione e sull’indotto, ma anche i riflessi sull’attività dei microbirrifici (molti dei quali rappresentano un’attività di impresa derivata e partecipata dagli stessi agricoltori) e, non da ultimo, l’impatto negativo sia in termini di quantità che di prezzo, sull’orzo che i nostri associati producono ogni anno per l’industria birraria”. Confagricoltura è dunque contraria ad un’accisa così pesante sulla birra, che dal 2013 non è più considerata bevanda solo industriale, ma anche agricola, e contro un’eventuale accisa sul vino, che è bevanda agricola prima ancora che industriale.