L’abbattimento di numerosi ulivi nella zona di Oria – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – è la conseguenza di incompetenza e superficilità da parte di istituzioni nazionali ed europee. Va infatti ricordato che i primi segnali di secchezza degli ulivi risalgono addirittura al 2011; ma non solo: anche che nel 2013 il batterio della Xylella venne anche ufficialmente riconosciuto. Situazioni come quelle che si stanno verificando nella zona di Oria, e che ricadranno interamente sugli agricoltori – conclude Tiso –, sono di fatto inotollerabili e fotograno perfettamente un Paese che deve necessariamente cambiare per poter sopravvivere nel contesto globale. Un primo atto, di certo apprezzato dai cittadini, potrebbe essere quello di individuare le responsabilità per quanto accaduto.
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