L’anno della ripresa. Buone prospettive per la castanicoltura senese nell’autunno 2015. È questa la previsione della Cia Siena in merito alla produzione di castagne: dopo il tracollo del 2014, è lecito attendersi una ripresa produttiva del castagno su livelli soddisfacenti, grazie anche ad un andamento climatico che ha limitato l’azione del cinipide.
Stagione favorevole – «L’andamento stagionale meno piovoso e umido ha permesso di far diminuire il numero di castagne attaccate da funghi e muffe che aveva paralizzato la produzione del 2014 – spiega Luca Marcucci, presidente della Cia Siena -. Semmai, la mancanza di precipitazioni piovose nella seconda metà di settembre sta ritardando, fino ad ottobre inoltrato, l’apertura dei ricci e la caduta a terra delle castagne. L’attesa degustazione di queste prelibatezze – conclude Marcucci – è però solo rimandata di qualche giorno».
Zone vocate – Le prospettive future del comparto nei comprensori senesi vocati alla castanicoltura (Amiata, Montagnola senese e Val di Merse) sono rosee e in grado quantomeno di soddisfare la richiesta che arriva dal mercato locale. «Importante – sottolinea Roberto Bartolini, direttore della Cia Siena – il successo che sta ottenendo la lotta biologica al cinipide del castagno con l’introduzione di un insetto antagonista, il torymus sinesis: privati ed enti pubblici lo stanno diffondendo con risultati incoraggianti, provvedendo a salvaguardare le selve castanili dagli attacchi».