“L’accordo di oggi è un risultato molto positivo per uno dei settori più rappresentativi e strategici di tutto il patrimonio agroalimentare italiano come quello oleario. In questi mesi abbiamo lavorato intensamente con la filiera per raggiungere una posizione unitaria da parte delle associazioni di categoria, che finalmente valorizza ancora di più la qualità delle nostre produzioni. Allo stesso tempo abbiamo definito il nuovo Piano olivicolo nazionale che è uno strumento fondamentale per sostenere le politiche di aggregazione del comparto e lavorare al recupero anche quantitativo della produzione di olio Made in Italy. Stiamo lavorando in sinergia con la Conferenza Stato-Regioni per arrivare all’approvazione nelle prossime giornate e per integrare le risorse nazionali con quelle regionali. Sul lato dei controlli continuiamo a tenere ben alta la guardia, proseguendo un lavoro costante che abbiamo rafforzato già dallo scorso anno”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina in riferimento all’accordo siglato oggi da Aipo, Assitol, Assofrantoi, Cno, Federolio, Unapol, Unaprol e Unasco.
Sodisfazione - “Guardiamo con soddisfazione all’accordo raggiunto – ha commentato il coordinatore della Commissione politiche agricole, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Leonardo Di Gioia – che rappresenta un passaggio decisivo per tutto il settore, con un ritorno importante anche in termini di immagine per un comparto strategico per l’agricoltura. Le Regioni sono pronte a fare la propria parte in tempi rapidi per arrivare al migliore risultato possibile”.
IL PIANO OLIVICOLO NAZIONALE - Il Piano olivicolo nazionale, previsto dall’articolo 4 del DL 51/2015, prevede tra i suoi obiettivi principali: - incremento della produzione nazionale di olive e di olio extravergine di oliva, senza accrescere la pressione sulle risorse naturali, in modo particolare sulla risorsa idrica, attraverso la razionalizzazione della coltivazione degli oliveti tradizionali, il rinnovamento degli impianti e l'introduzione di nuovi sistemi colturali in grado di conciliare la sostenibilità ambientale con quella economica; - promozione dell’attività di ricerca per accrescere e migliorare l'efficienza dell'olivicoltura italiana; - iniziative di valorizzazione del Made in Italy e delle classi merceologiche di qualità superiore certificate dell'olio extravergine di oliva italiano, anche attraverso l'attivazione di interventi per la promozione del prodotto sul mercato interno e su quelli internazionali; - recupero varietale delle cultivar nazionali di olive da mensa in nuovi impianti olivicoli integralmente meccanizzabili; - incentivare e sostenere l'aggregazione e l'organizzazione economica degli operatori della filiera olivicola, in conformità alla disciplina delle trattative contrattuali nel settore dell'olio di oliva prevista dal regolamento (UE) n. 1308 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013.
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