Dopo settimane di proteste e richieste, è stato raggiunto un primo accordo sul prezzo del latte. Si è tenuta al Mipaaf la riunione del Tavolo della filiera lattiero casearia. Durante l’incontro è stato siglato dal Mipaaf con le organizzazioni agricole, le cooperative, l’industria rappresentata da Assolatte e la Grande distribuzione organizzata l’accordo per la stabilità della filiera lattiero casearia italiana. (LEGGI I COMMENTI )
L’intesa quadro raggiunta prevede, tra l’altro, l’impegno da parte del Ministero delle politiche agricole a destinare i 25 milioni di euro, provenienti dall’intervento straordinario europeo per il settore lattiero, agli allevatori come aiuti diretti per il latte prodotto e commercializzato nei mesi di dicembre 2015, gennaio e febbraio 2016. L’impatto stimato della misura è di 1 centesimo in più per litro venduto dalla stalla. Le parti hanno concordato anche l’utilizzo di meccanismi di indicizzazione da inserire nei contratti e la promozione dell’utilizzo di contratti standard per rendere più trasparenti i rapporti di filiera. La Gdo si impegna a realizzare campagne straordinarie di valorizzazione e promozione dei prodotti lattiero caseari italiani, attraverso iniziative che rendano facilmente riconoscibile l’origine da parte dei consumatori.
Risultato concreto per gli allevatori italiani – “Abbiamo raggiunto un risultato concreto a favore dei nostri allevatori – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina -. Con l’accordo di oggi facciamo un deciso passo in avanti, sbloccando le relazioni tra i soggetti della filiera, con impegni utili a far ripartire il settore. Abbiamo stabilito un intervento immediato a favore delle imprese lattiere, attraverso i 25 milioni di euro europei e trovato l’intesa su misure strutturali come l’indicizzazione del prezzo e l’utilizzo di contratti standard. Sono strumenti che si attendevano da anni e che ora dobbiamo mettere in moto subito. Il nostro impegno va avanti consapevoli che stiamo parlando di un settore strategico non solo per la filiera agroalimentare, ma per l’economia italiana”.