E’ stato doloroso abbandonare il mio incarico – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso-, ma per me era divenuto necessario riflettere sulla sussistenza di elementi utili a rilanciare l’agricoltura italiana nonostante il dilagare di una politica spesso meschina e arrogante.
A farmi decidere di riprendere il mio ruolo da presidente della Confeuro – continua Tiso – è stata soprattutto la tenacia e la fiducia delle tante persone che mi sono state vicine in questo periodo. Le mie dimissioni avevano come obiettivo quello di denunciare l’immobilismo a cui il governo costringe molti operatori agricoli e molte organizzazioni di rappresentanza (tranne ovviamente le “tradizionali”); ma non ho mai creduto di far venir meno l’impegno della Confeuro per un sistema agroalimentare finalmente sano e libero dalle invadenza del malaffare e di una politica incompetente.
In questo lungo periodo di riflessione – conclude Tiso – ho imparato ancora una volta dalla forza d’animo che viene dalle persone che come me lavorano con orgoglio tra i campi. Ho capito infatti che è ingiusto lasciare che la corruzione e il disinteresse della politica divorino la storia dell’agroalimentare italiano; d’altronde probabilmente è proprio questo che vorrebbero tutti coloro che ancora oggi prosciugano le virtù del mondo agricolo nostrano per distribuire favoritismi e privilegi.