Il nostro impegno per rilanciare l’agricoltura italiana – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – è finalizzato soprattutto a spiegarne le virtù. Il mondo del primario infatti è un vero e proprio serbatoio di valori e buone abitudini che un Paese civile dovrebbe far di tutto per custodire gelosamente. I fatti invece dicono esattamente l’opposto e l’educazione agroalimentare è andata via via scemando nel tempo: d’altronde è in questo modo che si spiega come il 60% dei bambini italiani tra i 3 e i 13 anni non faccia più colazione al mattino (dati di una ricerca condotta da GfK).
L’attenzione dei nostri amministratori – conclude Tiso – è tutta orientata verso i grandi potentati economici come le banche. Ma le vere domande alle quali bisognerebbe che essi fossero in grado di rispondere sono queste: senza gli agricoltori sarebbero capaci di procurarsi il cibo? E quando un domani le cose dovessero andare per il peggio: cosa sfamerà l’appetito dei cittadini, il denaro o il cibo?