Dopo il clamore delle dichiarazioni rilasciate da diversi capi di governo – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – è giunto il momento di analizzare a cosa hanno portato i 13 giorni di negoziazione della Cop21; e facendolo si scopre che gli accordi presi non sono in alcun modo vincolanti. Infatti, anche dopo la firma dell’intesa da parte dei differenti Paesi, la sua attuazione non avverrà prima del 2020, mentre la prima verifica è prevista addirittura nel 2023.
Evidentemente – continua Tiso – le istituzioni mondiali non hanno realmente compreso l’enorme rischio relativo ai cambiamenti climatici e agli effetti che questi possono avere su settori vitali come quello agricolo. Ancora una volta – conclude Tiso – si sta infatti reiterando il meccanismo del posticipare le urgenze con l’idea di lasciarne la risoluzione alle generazioni future. Eppure non dovrebbe essere necessario ricordarlo, ma è proprio in questo modo che si è arrivati alle difficoltà attuali.